Polymetis, 10/10/2011 13.47:
Libera adesione ai dogmi non vuol dire che sei libero di aderire o meno ai dogmi e contemporaneamente dirti cattolico,
Appunto.
vuol dire che sei libero o di aderire ai dogmi e dirti cattolico, o libero di non aderire ai dogmi e non essere cattolico.
A questo punto mi chiedo quanti dei cosiddetti cattolici siano in realtà
cattolici.
L'articolo vuole cioè dire che è una libera scelta essere cattolici oppure no.
Ci mancherebbe altro, ecco perché avevo i miei dubbi che l'autore volesse dire questo, potrebbe la chiesa cattolica di oggi non lasciare liberi gli uomini di poter adirire con tutta la libertà ad essa o no?
E poi se vedi bene la frase, dice di lasciar liberi i credenti,... quale credenti? E' piuttosto ambigua.
Sei quasi perfetta per la Chiesa ortodossa.
Lo so lo, lo so anche se credo oggi all'esistenza di un purgatorio, credo con il quale la co non va del tutto d'accordo almeno non cosi come ci crede la cc.
Ma anch'essa accetta un primato petrino
Dai discorsi che feci ultimamente con Studita su tematiche religiose ho evinto ben altro.
e del vescovo di Roma,
OK.
semplicemente pretende di ridurlo ad un primato onorifico.
Esattamente come?
Niente potere centrale e niente infallibilità Papale?
PS:
Poly, in un 3d del forum si era parlato anche della chiesa vetero cattolica che è nata proprio a causa almeno cosi ho letto ultimamente in un libro rigurada la storia dell'infallibilità Papale ma essa possiede una successione apostolica valida?
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9657192
[Modificato da Cristianalibera 10/10/2011 16:51]
"Ciò che tu eviteresti di sopportare per te, cerca di non imporlo agli altri" (Epitteto)
Col concetto cristiano della vita, l'amore non è una necessità e non si esercita su nulla; esso è una facoltà essenziale dell'anima umana. L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare.
La dottrina cristiana insegna all'uomo che l'essenza dell'anima sua è l'amore, che la sua felicità non è di amare la tale o la tal altra entità, ma bensì il principio di tutto, Dio, ch'egli ha coscienza di contenere in sé. Ecco perché egli amerà tutti e tutto.
(Tolstoj)