linea d'ombra: bella cavalcata rock, testo forse un pò banalotto, ma "io obietto, disobbedisco" è un grande anthem.
corri: pezzo d'impatto, forse un pò + dell'originale, il testo è grandioso! "voglio pisciare sulle scarpe alla noiaaa..."
proibito: forse uno dei pezzi ke + anticipano terremoto, scuote mente e corpo, fotografa la tristezza dei tempi e contemporaneamente la prende a calci... cmq anke se l'arrangiamento è un pò + curato, quella di el diablo bastava...
bambino: l'originale è anni luce avanti...
eroi nel vento: bella rivisitazione, la chitarra squarcia il buio del silenzio, la voce si fa parlato e arringa con il rock. ovvio cmq che la magia dell'originale è altra cosa...
cangaçeiro: banditesca, caraibilca e alcolica, sembra concepita con in corpo litri e litri di tequila. ritmo trascinante, uno dei grandi inni dei litfiba, anke se la versione rock n roll performata storicamente dal vivo è insuperabile!
tex: veramente la grande search and destroy del deserto, un navajo punk che urla dal deserto messicano in piena faccia al cowboy a cavallo di un missile aria-terra: "che cazzo dici?!?"
apapaia: liquida e oscura, ti trascina nei vortici d'acqua per poi portarti con una scossa in alto, nel sogno di un mondo migliore.
istambul: magica. uno dei testi migliori dei litfiba di sempre, un mantra a contatto con i reconditi segreti di una civiltà millenaria, il rispetto reverenziale e l'essere preda di forze risvegliate nel lato oscuro del proprio animo.
paname: la rabbia, il sangue della rivolta che scoppia nel pieno della festa, il sangue degli innocenti, il sangue dei colpevoli, il proprio sangue offerto per la rivoluzione, danzando.
el diablo: dal vivo è grande, la chitarra graffia come non mai, piero è incontenibile nella sua performance. l'urlo finale è da brividi, non ne sentiremo più così da pelù.
ci sei solo tu: la pazzia che fa paura, quella che ti guarda dalle sbarre e ti grida che tu dovresti finire rinchiuso, ke un essere umano vero può volare + in alto di qualsiasi muro, se nell'originale te lo sibila, in questa versione si ribella e te lo urla, con un sorriso sardonico in volto. pelù istrionico.
cane: ancora iggy pop, le lacrime di rabbia di un animale solo nel buio, che ulula e impreca, che non ha mai avuto amore e non lo vuole, che spera solo che la sua carogna puzzi di rancido e peto di ratto per rompere il cazzo fino all'ultimo al mondo di merda. la chitarra è lancinante, un vero ululato di disperazione, il riff è a mio parere tra i migliori creati da ghigo, l'intero pezzo ti sbatte la testa contro il muro fino a che non ne puoi più. grandioso.