00 04/10/2014 18:16
IN risposta alla fusione NEPTUNE vs DOVES
Il delirio
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Alessandro Geom Cocco Cavallaro
Ieri alle 7.49 · Bologna

Dopo ore di riflessioni ho deciso di scrivere le mille cose che mi stanno passando per la mente sperando di comunicare a chi non è un Doves, o a chi dice di esserlo, i miei sentimenti relativi a quest’ultimo anno agonistico e in particolar modo a quanto successo l’altra sera.
Come prima cosa premetto che sono L’UNICO DOVES BOLOGNA che nel male e nel bene è stato SEMPRE presente a prescindere dalle varie gestioni e situazioni.
Ormai, se non erro, sono passati quasi sette anni dal primo giorno di allenamento e i Doves per gestione, personale e organico non ricordavano assolutamente i Doves che si sono susseguiti, c’è anche da dire che l’importanza che attribuivo a questo sport non è assolutamente paragonabile a quella che ho attribuito in questi ultimi anni, ma tuttavia dopo anni che mi sono imposto il più assoluto silenzio faccio davvero fatica a trattenermi.
Sono passato da tutte le generazioni moderne dei Doves da quella di Giovanetti, a quella di Fiori con i White Wings, a quella di Baroni e a quest’ultima; e a tutti gli EROI che si definiscono VERI DOVES dichiaro che sicuramente sono più VERO DOVES IO di voi, in quanto probabilmente gli anni che ho passato in questa squadra sono di più rispetto a quelli che qualsiasi “personaggio” storico ha passano nei Doves. Senza ombra di dubbio non mi sono distinto per capacità atletiche o forza, ma di sicuro la passione e la devozione che ho messo per la colomba non è in alcun modo eguagliabile. Mi sono ritrovato a fare inventari, fare contabilità, statistiche, tracciare il campo e a fare persino IL PORTABORACCE in una situazione di “auto-vincolo” che mi si era creata.
Ogni volta che i Doves, per un motivo o per un altro, cessavano di esistere mi organizzavo per disputare campionati con altre squadre (knights – Neptunes) che nella forma più corretta mi accoglievano a braccia aperte, mentre io in maniera poco carina, ogni qual’volta che il nome dei Doves tornava a riecheggiare tornavo di corsa lasciando meno impegni che prendevo con altre società.
Nonostante tutte le gestioni particolari quest’anno ho fatto fatica a non scontrami con alcuni soggetti della società tant’è che per la prima volta ho avuto modo di alterarmi nell’ambiente del Football, senza tener in considerazione che con vari giocatori ho dovuto fare da confessore e psicologo per evitare sceneggiate in campo e in allenamenti.
Per mesi ho sentito menate siamo tantissimi, carichissimi, organizzatissimi ecc… fino a quando dopo mesi di chiacchere la società all’insaputa di tutti gli atleti ha fatto decisioni che a parere mio sono MORALEMENTE assai discutibili.
La cosa che mi fa più incazzare è il clima apparente di buffonaggine che c’è stato dietro a questa vicenda e la quantità di cose incoerenti che sono state dette.
A parere mio la cosa poteva essere gestita in mille modi diversi, ma quello che sicuramente è mancato nell’ultimo anno ( e in particolar modo con quest’ultima scelta gestionale) è sincerità e chiarezza, infatti se il discorso veniva posto seriamente e non dietro a un APPARENTE tentativo di disperazione per gestire meglio società sportive, avrei concepito il discorso se pur non condividendolo.
Visto il clima di esaltazione che ho visto l’ultimo anno posso dire senza ombra di dubbio che i DOVES SONO PROVVISORIAMENTE MORTI per dare vita ai Seahawks.
Quindi vi chiedo PERFAVORE di smettere di scrivere cazzate perché lamentarsi di certe scelte societarie di sicuro non cambia la situazione, quindi visto che la disapprovazione è di comune accordo non ha senso scrivere e domandare 1000 volte la stessa cosa.
Sicuramente i mezzi per poter far qualcosa di decente ci saranno ma il tutto sarà con questa nuova entità i Seahawks Bologna.
Con questo spero che i Doves possano un giorno tornare indipendenti e un campo che li vedrà semmai spesso prendenti ma con i coglioni quadrati.
Colgo l’occasione per ringraziare allenatori quali Marco Panichi, Fabrizio Fiori e Mirko Dal Monte, tutti i compagni di squadra in particolar modo Sami Franzoni e Pier Paolo Vecchi, tutti i vecchi WHITE WINGS (i veri DOVES) e un Nicolò Willo Scaglia che ha sempre condiviso i miei deliri sportivi.