Ciao Antonella,
grazie per aver risposto al mio post!
Vivo a Milano.
Per "dimensione drammaturgica del testo" intendo la concatenazione di significati, immagini o evocazioni intrinseca. So che è un' affermazione opinabile, ma ciò che mi affascina è proprio quel filo rosso che lega parole giustapposte o frasi "sintatticamente sconnesse" o un susseguirsi di pure immagini. Su questa linea sottile mi piacerebbe che si incontrassero parola e musica.
Trovo sempre difficile "prendere" un testo e "musicarlo", perché è già un'opera compiuta e autonoma, e, soprattutto se si tratta di poesia, mi sembra di violarne l' intima essenza.
Perciò mi piacerebbe confrontarmi direttamente con un poeta per giungere assieme alla realizzazione di un'opera condivisa, dove testo e musica siano inscindibili.
Giulia