news 4 del 30.5.06
Aviaria: Sun Microsystem punta su flessibilità contro pandemia
martedì, 30 maggio 2006 2.04
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WASHINGTON (Reuters) - Le inchieste indicano che sono poche le società che hanno progetti coerenti per una possibile pandemia di influenza aviaria, ma una società californiana di high-tech spera che la propria abitudine alla flessibilità sul posto di lavoro possa pagare nel caso di una simile emergenza.
Sun Microsystem, che ha sede a Santa Clara, in California, spera che sia la tecnologia che la possibilità, piuttosto ben sfruttata dal personale, del telelavoro contribuiscano a mantenere in salute i suoi 38.000 dipendenti, in caso di pandemia o altra situazione d'emergenza.
"Pensiamo che siamo un po' oltre la posizione in cui si trovano la maggior parte delle aziende, e ritengo che ci darà un piccolo vantaggio", ha detto in un'intervista telefonica Bill MacGowan, responsabile delle risorse umane e vice presidente esecutivo del settore Persone & Luoghi di Sun.
L'influenza aviaria del tipo H5N1 contagia solo in rari casi gli esseri umani, con solo 224 casi confermati finora. Ma alcuni recenti casi registratisi in un'unica famiglia in Indonesia hanno rinnovato il timore che la malattia potrebbe trasformarsi e passare facilmente da persona a persona, provocando una pandemia col 30% della popolazione contagiata nella prima fase e milioni di morti.
Ma anche se la percentuale delle persone malate in modo grave fosse piccola, il 40% della forza lavoro sarebbe assente per settimane, o perché malata, o perché impegnata a prestare cure a parenti o a occuparsi dei bambini costretti a casa con la chiusura delle scuole.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità sta invitando società e governi a fare progetti per una simile evenienza, ma un'indagine condotta qualche mese fa dagli esperti di lavoro della Watson Wyatt Worlwide indica che solo il 15% delle grandi aziende Usa dispongono di un piano anti-febbre aviaria. MacGowan ritiene che la sua società, Sun, sia meglio preparata che la maggior parte delle altre: "Dal 40% al 50% dei nostri impiegati lavora in un ambiente flessibile, o da casa".
"Abbiamo centri di drop-in, invece dei soliti grandi uffici che la gente può usare. Alcune di queste soluzioni funzioneranno a nostro beneficio, se ci dovesse essere una pandemia", ha detto MacGowan.
I medici consigliano che i dipendenti stiano a un metro l'uno dall'altro durante le epidemie di influenza, perché il virus è trasportato dalle particelle fino a quella distanza.
Gli esperti dicono anche che occorre pulire pavimenti e attrezzature con sostanze a base di candeggina o antivirali.
Sun ha acquistato saponi anti-microbiotici, maschere per il viso, e ha cominciato a organizzare corsi sull'igiene per i dipendenti.
I telelavoratori, o coloro che usano gli uffici-satellite, dovrebbero evitare i luoghi affollati lavorando nelle ore non di picco, ha detto MacGowan. La sua società, a differenza di altre, ha messo in prova il sistema.
"Molti dei nostri dipendenti sono abituati a lavorare da casa", ha detto il dirigente di Sun. "In questo modo si hanno sempre a disposizione impiegati chiavi che altrimenti si perderebbero e se ne possono attrarre degli altri".
La tecnologia usata dalla società può contribuire allo scopo, ha detto MacGowan. Per esempio, il prodotto Sun Ray consente ai dipendenti di trasportare l'equivalente della propria stazione di lavoro da un posto di lavoro all'altro, consentendo di non perdere i dati e senza bisogno di entrare e uscire dal sistema.
Molto dipende da Internet, il che è una debolezza, ha ammesso MacGowan. Alcuni modelli di crisi prevedono che Internet e il sistema di telecomunicazioni in generale potrebbero rallentare o anche interrompersi, se decine di milioni cercassero di connettersi contemporaneamente.
"Per noi, come società high-tech, sarebbe una bella sfida se Internet o l'elettricità non funzionassero".
© Reuters 2006