nell'inferno di Gardaland

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vanni-merlin
00mercoledì 15 agosto 2007 00:14
nell'inferno di Gardaland



. Più che un parco divertimenti, Gardaland ci ha dato l’idea di un gigantesco ufficio postale. Otto giostre su dieci sembrano sportelli vaglia: code di cento, duecento, cinquecento persone allineate all’inglese in attesa del turno.


Rispetto all’ufficio postale però a Gardaland sono molto più sadici. Se provate a mettervi in coda, avanzando un po’ alla volta dentro un percorso a labirinto che ha l'evidente scopo di esorcizzare il colpo d'occhio, altrimenti letale, di una coda senza fine, vi imbatterete in simpatici cartelli con scritto “Da qui 30 minuti di attesa”. Ci crediate o meno, ci sono pazzi che si mettono ordinatamente in riga anche davanti al cartello che indica 120 minuti di coda. Due ore in fila per scendere delle rapide eccitanti quanto una vasca da bagno o per ammirare dei cartonsauri fare haaargh! senza neanche l’alito cattivo.
Curioso notare che queste persone sono le stesse che incontrerete l’indomani, in fila alle Poste, mentre imprecano contro lo stato e gli statali per il loro prezioso tempo derubato.

Ma c’è di peggio. Molti di questi squilibrati pretendono di portare con sè anche i figli. I figli! Con la scusa di farli divertire - scusa orrenda, perché Gardaland è stato ideato per solleticare i grandi, non i bambini - costringono ragazzini di cinque anni a fare un’ora di coda e poi li schiaffeggiano perché, dopo venti terribili minuti, piagnucolano o pestano i piedi del vicino.

La vergogna prosegue dopo aver raggiunto l'obiettivo di fare un giro in giostra: le uscite di buona parte delle attrazioni vi obbligano a passare attraverso negozi o bazar, sicché nemmeno per un minuto possiate rilassarvi. Comprate, comprate comprate, vi urlano cappellini, pupazzi, poster, portachiavi e tutto quello che di superfluo può esistere al mondo.
E se ancora siete convinti che questo posto può piacere ai bambini, passeggiando per la zona orientale vi imbatterete in uno spettacolo - più tarocco che Marocco - di odalische scosciate che, dall’antichità a Buona Domenica, non sono esattamente la passione dei bambini.

Disperati, non vi resta che smascherare l’ultimo tristissimo business: uno stanzone dove vi vestono da cow boys o da antichi pirati e vi fotografano in pose plastiche. Lazzi e risate accompagnano gli scatti, lazzi e risate accompagnano la consegna della foto, nè lazzi nè risate accompagnano il conto, più salato delle pizzette-ovunque che vi spingono poi a comperare litri e litri di acqua minerale.

L’autolavaggio umano è la sola cosa positiva che abbiamo trovato. Ha lo stesso principio dell'autolavaggio delle stazioni di servizio, e serve a rinfrescarvi da capo a piedi nelle giornate di caldo opprimente. Finalmente un po’ di chiarezza: siete soltanto delle macchine da soldi, ma qui almeno ve lo fanno capire senza giri di parole.




da: www.pennarossa.it/gardaland.html

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