Verdone fa ombra a Muccino
11/8/2006
di Lietta Tornabuoni
Dicono che l’invadente produttore Aurelio De Laurentiis abbia fatto riscrivere per sette volte la sceneggiatura de Il mio miglior nemico di Carlo Verdone, che abbia compiuto sul film molti,troppi interventi. È pure responsabile dell’errore principale: nell’idea di attrarre anche il pubblico giovane, ha affiancato a Carlo Verdone Silvio Muccino, che sembra saper recitare soltanto se stesso o un clone di se stesso. Lo squilibrio con la grande bravura di Verdone è eccessivo: obbliga i protagonisti alla macchietta, anziché al personaggio. Ma Verdone è talmente bravo che vale in ogni caso la pena di vederlo: un attore di rara finezza, energico e delicato, comico e patetico.
È straordinario vederlo affrontare disastri totali (la perdita repentina della famiglia, del lavoro, della casa, per colpa propria e del ragazzo Silvio Muccino che lo rovina in nome d’una giustizia malintesa) con l’accoramento ma anche con la distrazione dell’indifferenza. Sono ammirevoli il suo oscillare tra avvilimento e aggressività, i suoi momenti di sfinimento, di sfrontata cialtroneria nel tentativo di discolparsi. Verdone (56 anni), neoborghese benestante (figlio di portinai, ha acquistato benessere e status dall’aver sposato una ragazza ricca), direttore di grande albergo, licenzia una cameriera sospettata di furto.
Il figlio della cameriera Silvio Muccino (24 anni) si vendica: fotografa il nemico avvinghiato alla cognataamante, distribuisce le fotografie ai parenti di lui, lo fa cacciare di casa, scopre che la propria madre aveva davvero rubato, gli scassa la macchina, gli prende i soldi dal portafogli, provoca la fuga in Turchia della figlia di lui. Verdone non soltanto lo perdona e va con lui alla ricerca della figlia, ma lo abbraccia, lo elegge a proprio figlio. Troppo. Morale e motto finale del film: «Bisogna perdere tutto per capire che cosa è davvero importante».
Carlo Verdone
Il mio miglior nemico
DVD Filmauro - In vendita
(fonte: Tutto Libri in edicola sabato 12/08/06)
da:
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