Prepariamoci al nuovo Medioevo

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vanni-merlin
00domenica 18 giugno 2006 13:23
DOPO L’ISLAM, ANCHE LA RUSSIA ATTACCA LE LIBERTÀ LAICHE DELL’OCCIDENTE

Prepariamoci al nuovo Medioevo

14/6/2006
di Boris Biancheri




Ci sono volute le vignette satiriche pubblicate in Danimarca e le furibonde reazioni dei Paesi islamici per dimostrare con chiarezza quanto la politica e la religione, le libere scelte dell'individuo e la morale tradizionale si intreccino, si confrontino e si combattano oggi nel mondo. L'Islam ne è l'esempio più vistoso, ma un segnale interessante ci viene ora anche dalla Russia.

Si è tenuta recentemente a Mosca una sessione del Consiglio Mondiale del Popolo Russo, un’organizzazione nata una diecina di anni fa alla quale la presenza della Chiesa Ortodossa al suo più alto livello, quello del Patriarca Alessio, e di importanti circoli intellettuali laici, come l'Unione degli Scrittori, conferisce, se non un carattere di ufficialità, certo quello di un’indiscutibile autorevolezza. Questo Consiglio ha affrontato nello scorso aprile il tema dei diritti umani, adottando un documento molto critico nei confronti dei principi di ispirazione liberale e anglosassone sanciti nella Carta dei Diritti dell'Uomo del 1948. E' inammissibile - sostiene il documento - affermare che la libertà di scelta di un individuo abbia come solo limite la libertà di scelta degli altri. Vi sono valori che si situano a un livello superiore rispetto alla libertà individuale, come quei valori di carattere etico, religioso o perfino patriottico che siano fortemente radicati in una data società.

Le posizioni della Chiesa Ortodossa hanno sempre sostanzialmente coinciso con le posizioni dello Stato russo su temi che hanno riflessi internazionali. Chi scrive ha quindi colto recentemente un'occasione per chiedere personalmente al Presidente Putin se egli condivide le critiche del Consiglio Mondiale del Popolo Russo al concetto di universalità dei diritti umani. Perché si sorprende? - è stata la sua pacata risposta. Tutte le religioni affermano che vi sono principi etici prioritari rispetto alla morale terrena. Perché non dovrebbe dirlo la Chiesa Ortodossa? D'altronde, una democrazia perfetta è, al pari di una perfetta libertà individuale, un obiettivo ambizioso che deve essere perseguito nel tempo. E' naturale che culture che abbiano alle loro spalle tradizioni e storie molto diverse si trovino a livelli di avanzamento molto diversi rispetto a questi traguardi.

Una piccola lezione di relativismo politico, come si vede, che non è facile oggi contraddire. Putin avrebbe potuto anche fare altri esempi. Avrebbe potuto aggiungere che in Italia non passa giorno senza che le nuove opzioni offerte agli individui dai progressi delle tecnologie, come in ambito genetico, vengono contrastate in nome della morale. E che lo stesso accade rispetto all'evoluzione dei rapporti di coppia. E che anche in Occidente le libertà individuali sono talvolta sacrificate ad altre priorità, per esempio la lotta al terrorismo. Quanto alla commistione tra politica e religione, avrebbe potuto citare che nel più importante discorso politico di Bush, quello fatto dopo l'11 settembre 2001, Dio viene citato cinque volte. Possiamo solo concluderne che verità che consideravamo universali qualche decennio fa non sembrano ora essere tali. Si dice che una delle conseguenze della globalizzazione sia quella di far emergere le diversità locali. Prepariamoci dunque a vivere in un nuovo medio evo.




da: www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cultura/200606articoli/6423gi...

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