Nelle lettere in un archivio on-line
Nel seguente Archivio on-line ho trovato la corrispondenza tra il Nunzio Apostolico Eugenio Pacelli e il Cardinale Pietro Gasparri relativa alla visita di Pacelli del 21 ottobre 1918 al campo di prigionia di Lechfeld, Germania.
Questo è l'archivio:
www.pacelli-edition.de/quellen_dokumente.html
Se si va in "ricerca" (Zur Suche) e si digita "Lechfeld", vengono fuori varie lettere in cui viene citato il campo di prigionia.
Tra tutte ne riporto una datata 31 ottobre 1918 di Pacelli a Gasparri:
"
Oggetto: Ringraziamenti dei prigionieri italiani del Campo di Lechfeld (con 2 inserti)
Eminenza Reverendissima,
Facendo seguito al mio rispettoso Rapporto N. 10172 in data del 22 corrente, ho l'onore di inviare qui accluse all'Eminenza Vostra Reverendissima due lettere degli ufficiali medici e dei soldati prigionieri degenti nel lazzaretto del campo di Lechfeld, colle quali esprimono al Santo Padre i sensi della più profonda gratitudine per la inesauribile di Lui carità a loro riguardo.
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione mi pregio confermarmi di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico"
In allegato ci sono le lettere dei soldati e degli ufficiali, ecco quella di quest'ultimi:
"
Permetta, Eccellenza, che rievocando ora nel raccolto silenzio della nostra prigionia la Sua Visita in questo campo, Le esprimiamo più che non potemmo fare a voce, tutta la nostra commossa gratitudine.
Dopo un anno di isolamento materiale e spirituale, la venuta di V. E. che insieme ci ha nobilmente recato la parola della Religione dei nostri maggiori e quella della Patria lontana, è stata di altissimo conforto, raffermando in noi la fiamma della Fede che ci aiuta a sopportare e a sperare.
La coscienza del nostro oscuro sacrificio, che pure è piccola cosa al raffronto di tutto il dolore che travaglia il mondo, ci fa guardare con fiducia l'avvenire in cui la divina grazia ci darà vita migliore in terra e compenso in Cielo.
Noi preghiamo l'E. V. di volere rendersi interprete presso Sua Santità di tutta la nostra viva riconoscenza per il paterno pensiero dei doni graditissimi e per la sua Apostolica benedizione.
Voglio intanto, Eccellenza – sperando in tempo non lontano di poter venirLa ad ossequiare in Roma nostra – accettare le espressioni del nostro animo grato, memore, e devoto.
Dell'E. V. obblmi
Dr Carlo Felice Zanelli, capit. medico
Grecchi Dr Luigi, capit. medico
Dr Salvatore [Attinà], capit. medico
Dr Pozzo Antonio – tenente medico
Dr Cesare Bellavitis, ten. medico
Dr Angelo [Vattuone] ten. medico
Dr Luigi Laghi S. Ten. medico
Dr Vittorio Giovetti S. Ten. medico"
Il primo firmatario è il Capitano medico Carlo Felice Zanelli che nel dopoguerra pubblicherà le sue memorie con il libro "L'Anima del Prigioniero". Ecco di seguito il suo ricordo di quella visita:
"
Oggi hanno fatto fare il bagno e hanno mutato la biancheria ai prigionieri italiani, poiché viene in visita, dopo un anno, il nuzio apostolico Monsignor Pacelli.
Nel mezzo del campo del Block 2, i prigionieri si pigiano intorno a un palchetto coperto di frasche, ove il vescovo cristiano sale e parla ai compatrioti con voce piena di fede, di amore, di conforto. Quindi egli fa distribuire i doni del Papa (una scatola di carne e un pacchetto di cioccolata ad ognuno) e scende fra noi a conversare."
Spulciando le altre lettere, Pacelli scrive di avere fatto scattare delle foto di quella visita e le allega: chissà dove potrebbero trovarsi queste foto...sarei davvero tanto curioso di vederle...!