Liechtenstein pubblica lista evasori

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Breznev
00mercoledì 27 febbraio 2008 13:14
Visco: "Decine di nomi italiani"
Il Fisco continua la sua guerra contro i "furbetti". Dopo Montecarlo, paradiso dei contribuenti, tocca ora al Liechtenstein. Dal principato è giunto al ministero delle Finanze l'elenco degli italiani con conti a Vaduz. "Sono decine gli italiani che figurano nella lista", ha confermato il viceministro dell'Economia Vincenzo Visco. "Non solo nomi eccellenti; nella lista ci sono italiani di tutti i tipi".

Liste simili sono state indirizzate ad una decina di paesi europei. Uno scandalo fiscale le cui proporzioni di giorno in giorno diventano sempre più vaste. Tutto è nato dal lavoro di un impiegato infedele della Liechtenstein Group Lgt, la banca di proprietà della famiglia regnante, che tre anni fa ha scambiato con i servizi segreti tedeschi per 4,2 milioni di euro il dischetto per computer sul quale aveva caricato i dati relativi alle transazioni segrete di quasi 1.400 clienti.

Dalla Germania, l'informazione è stata diffusa agli altri stati che comparivano nell'elenco. Oltre all'Italia, Francia, Gran Bretagna, Olanda, Spagna, Svezia, Norvegia, Finlandia insieme all'Australia e alla Nuova Zelanda. Una fonte dell'agenzia fiscale britannica ha fatto sapere che anche Londra avrebbe pagato "una gola profonda" 100 mila sterline per ottenere la lista dei depositi di cittadini britannici, circa un centinaio.

Dal canto suo, Visco ha assicurato che il governo italiano - come quello francese - non ha pagato per le informazioni, precisando che "a differenza di altri Paesi, in Italia non ci sono fondi riservati agli informatori fiscali". La lista, secondo il ministero sarebbe stata concessa gratuitamente all'Agenzia delle Entrate italiane dalla direzione dell'anmmistrazione fiscale inglese.

La vicenda Liechtenstein covava sotto le cenere da tempo ma è diventata pubblica quando in un'inchiesta per evasione fiscale è rimasto coinvolto Klaus Zumwinkel, amministratore delegato di Deutsche Post.
In Germania già 163 persone hanno ammesso di aver commesso illeciti. Secondo la procura di Bochum i rei confessi hanno versato 27,8 milioni di euro di arretrati mentre 72 persone si sono autodenunciate per evitare il carcere.
(26 febbraio 2008)
Repubblica.it

Breznev
00mercoledì 27 febbraio 2008 13:17
Imprenditori, professionisti e politici. Visco: "Nei prossimi giorni i nomi"
LA "lista nera" è chiusa nella cassaforte dell'Agenzia delle entrate, al primo piano degli uffici di Piazza Mastai, a Trastevere. Contiene nomi e cognomi dei circa 150 italiani che, per non pagare le tasse, hanno esportato capitali nel Liechtenstein. Chi sono? Vincenzo Visco, viceministro uscente, non si sbottona: "Nei prossimi giorni l'elenco sarà pubblico. C'è un po' di tutto: evasori da molti milioni a poche centinaia di migliaia di euro. Diciamo che è uno spaccato molto interessante di una certa società italiana...".

E poi c'è ancora chi sostiene che l'evasione fiscale non è un'"emergenza nazionale". Dopo i Valentino Rossi e le Ornella Muti, un'altra infornata di italiani "eccellenti" sta per finire nella rete dell'Amministrazione finanziaria. Come nella vecchia Tangentopoli tutto cominciò dal "mariuolo" Mario Chiesa, in questa nuova Fiscopoli tutto nasce dal "pentito" Heinrich Kieber. E' lui, ex archivista della Lgt, piccola banca del Principato, che ha trafugato e poi rivenduto al governo tedesco, per la bellezza di 4,3 milioni di euro, un dvd con l'elenco dei circa 1.400 evasori fiscali di tutto il mondo.

Gente che in questi anni, coperta dal segreto bancario, ha esportato capitali nei caveau degli istituti di credito del Liechtenstein. "Ed è stata l'Amministrazione finanziaria tedesca - spiega adesso Visco - che in base alle convenzioni e agli accordi che regolano la materia ha distribuito l'elenco alle corrispondenti Agenzie di dieci Paesi occidentali".

Dunque, tra quei 1.400 ci sono anche i circa 150 italiani di cui, per ora, non si conosce ancora il nome. Ma sulla base delle informazioni del ministero se ne può tracciare un profilo. Non sono società, ma sono tutte persone fisiche. Non sembrano "tesorieri" delle cosche o dei clan appartenenti alla criminalità organizzata: "Quelli - si spiega alle Finanze - non vanno nel Liechtenstein, ma preferiscono paradisi fiscali più sofisticati". Hanno piuttosto l'apparenza di italiani "normali", anche se ovviamente "molto ricchi". Sono imprenditori, professionisti, lavoratori autonomi. Affaristi di vario genere. Da quel che si capisce, ci sono anche nomi noti. Non personaggi dello sport. Ma secondo le prime indiscrezioni, ancora tutte da verificare, nella black list potrebbe esserci anche qualche politico.

Se nei prossimi giorni queste notizie venissero confermate, lo scandalo si rivelerebbe più grave di quello che si immagina. Ma già ora, dal punto di vista dell'Amministrazione finanziaria, ce n'è abbastanza per passare all'azione. "C'è al lavoro l'Agenzia della Entrate, e ci sono al lavoro i magistrati - chiarisce Visco - ma questi concittadini si possono considerare evasori a tutti gli effetti. Quindi, a prescindere dagli aspetti penali, scatteranno automaticamente gli accertamenti fiscali". E' solo questione di giorni. In realtà l'operazione, alle Finanze, "è in preparazione da oltre un mese". Stanno arrivando altri documenti, si stanno compiendo ulteriori verifiche sui personaggi coinvolti, e soprattutto sulla loro posizione tributaria in territorio nazionale. Sembra di capire che Fiscopoli sia solo all'inizio, e che possa riservare ancora parecchie sorprese.

"In ogni caso - aggiunge il viceministro delle Finanze - la cosa più importante è il messaggio "politico" che arriva dalle cancellerie europee...". E il messaggio è chiarissimo: tolleranza zero verso l'evasione transfrontaliera, verso le frodi tributarie e, nei limiti del possibile, verso i "paradisi fiscali". "Nessuno deve più sentirsi al sicuro al 100%", sembra la linea concordata tra le Amministrazioni finanziarie dei principali Paesi dell'Unione: Germania, Gran Bretagna e Italia. Il Liechtenstein è solo una goccia, nel grande oceano dei "santuari offshore".

Secondo la mappa tracciata dal Fondo monetario internazionale, solo in Europa ce ne sono almeno dodici, da Andorra a Malta, dall'Isola di Man a Gibilterra. E gli italiani, secondo i dati sui capitali rientrati nel 2002 grazie allo scudo fiscale di Tremonti, hanno una maggior propensione a occultare i patrimoni nei Paesi in cui il segreto bancario è più blindato: dalla Svizzera (50% del totale dei capitali rientrati) al Lussemburgo (21%), da Montecarlo (5%) all'Austria (2,8%).

La battaglia, se di questo davvero si tratta, è solo agli inizi. E anche su questo, rispetto al resto di Eurolandia, l'Italia parte svantaggiata. La conferma arriva ancora una volta dalle Finanze: "Negli altri Paesi, a partire proprio dalla Germania, dove non a caso questo scandalo è cominciato, l'intelligence fiscale ha molti più poteri ispettivi che da noi, e in molti casi può disporre persino di fondi riservati per portare avanti le sue indagini". Da noi tutto questo è impossibile. Per questo la lotta ai grandi evasori è più difficoltosa, e a volte più improduttiva. Ma anche se in quest'ultimo caso i nostri uffici finanziari si avvalgono del lavoro di altre Amministrazioni, il risultato finale è comunque positivo: c'è un altro "tesoretto", di parecchi milioni di euro, che l'Erario può recuperare.

Per Visco, nonostante tutti gli errori di gestione e di comunicazione, è la conferma della validità del lavoro fatto in questi due anni tormentati di governo Prodi. "Si sa, in questo Paese la lotta all'evasione ti costa solo un sacco di impopolarità...", continua a ripetere l'ormai quasi ex viceministro, che ha già annunciato la sua volontà di non ricandidarsi. Ma quella lotta non va abbandonata. E lui, fino all'ultimo giorno, continuerà a combatterla. Togliendosi anche qualche altra soddisfazione, come la scoperta di questa "lista nera" di evasori totali costretti finalmente a saldare il loro conto con il Fisco. La preoccupazione, che è di Visco ma non solo sua, riguarda semmai il "dopo". Che succederà il 14 aprile? Si parlerà ancora di "caccia all'evasione fiscale", che piaccia o no in questa breve legislatura si è tradotta in circa 22 miliardi di maggior gettito?

Berlusconi, nel salotto di Porta a porta del 12 febbraio, ha spiegato con sufficiente chiarezza la sua suggestiva teoria: "Con il governo Prodi, attraverso la ricerca estrema di lotta all'evasione, si sono frenati i consumi e di conseguenza si è frenata la produzione...". Insomma, l'Italia cresce poco perché lo Stato si ostina a voler far pagare le tasse a tutti. Nessuno propone liste di proscrizione. Nessuno fa processi alle intenzioni. Ma con queste premesse, chi ha portato i suoi soldi a Vaduz per nasconderli al Fisco potrebbe dormire sonni tranquilli. Quella che conosceremo nei prossimi giorni, purtroppo, potrebbe essere l'ultima black list dei "soliti" italiani: noti al pubblico, ignoti al Fisco.
(27 febbraio 2008)
Repubblica.it

Mi raccomando, votiamo silvietto così salva queste povere pecorelle smarrite... [SM=x278651]



Suppiluliumas
00mercoledì 27 febbraio 2008 16:16
Ma 4.2 milioni di Euro non sono un po' tanti anche per una lista di evasori?
Lux-86
00mercoledì 27 febbraio 2008 17:14
Re:
Suppiluliumas, 27/02/2008 16.16:

Ma 4.2 milioni di Euro non sono un po' tanti anche per una lista di evasori?



ma non si tratta solo di un pugno di evsaori, è il grimaldello con ui cancellare quella piaga (fiscalmente parlando) del liechtenstein. La Svizzera sarà la prossima, i crucchi non avranno pietà per nessuno [SM=x278640]
Breznev
00mercoledì 27 febbraio 2008 17:19
4.200.000 / 1.400 = 3000 ad evasore.
Non è neanche tanto, visto il gettito che ora possono recuperare.

E comunque, quello che conta, è che finalmente qualcuno comincerà a pagare le tasse (non so da noi, in altri paesi di sicuro).


Bag End
00mercoledì 27 febbraio 2008 20:04
Re: Imprenditori, professionisti e politici. Visco: "Nei prossimi giorni i nomi"
Breznev, 27/02/2008 13.17:


Berlusconi, nel salotto di Porta a porta del 12 febbraio, ha spiegato con sufficiente chiarezza la sua suggestiva teoria: "Con il governo Prodi, attraverso la ricerca estrema di lotta all'evasione, si sono frenati i consumi e di conseguenza si è frenata la produzione...".



Non si può dire più che sia un bugiardo, visto che dichiara apertamente che secondo lui gli evasori non vanno puniti, perchè non commettono nessun reato.
Lpoz
00giovedì 28 febbraio 2008 09:21
Re: Re: Imprenditori, professionisti e politici. Visco: "Nei prossimi giorni i nomi"
Bag End, 27/02/2008 20.04:



Non si può dire più che sia un bugiardo, visto che dichiara apertamente che secondo lui gli evasori non vanno puniti, perchè non commettono nessun reato.




DIciamo che non sono propio così le sue parole...

Lui aveva semplicemente detto, che è giusto, quando la tassazione supera certi limiti, e diventa senza senzo, non pagare più, e quindi evadere.
Non ha detto che è giusto evadere quindi...


La distorsione delle parole altrui dipende sempre molto da cos asi vuol sentir dire e da cosa i "propi" dicono di sentire
Bag End
00giovedì 28 febbraio 2008 12:46
Re: Re: Re: Imprenditori, professionisti e politici. Visco: "Nei prossimi giorni i nomi"
Lpoz, 28/02/2008 9.21:




DIciamo che non sono propio così le sue parole...

Lui aveva semplicemente detto, che è giusto, quando la tassazione supera certi limiti, e diventa senza senzo, non pagare più, e quindi evadere.
Non ha detto che è giusto evadere quindi...


La distorsione delle parole altrui dipende sempre molto da cos asi vuol sentir dire e da cosa i "propi" dicono di sentire




Io ho citato una frase tra virgolette; in italiano significa che è una citazione, ovvero quelle sono le esatte parole dette da Tizio. C'è poco da interpretare.
MrShu
00giovedì 28 febbraio 2008 23:23
Re: Re: Re: Imprenditori, professionisti e politici. Visco: "Nei prossimi giorni i nomi"
Lpoz, 28/02/2008 9.21:




DIciamo che non sono propio così le sue parole...

Lui aveva semplicemente detto, che è giusto, quando la tassazione supera certi limiti, e diventa senza senzo, non pagare più, e quindi evadere.
Non ha detto che è giusto evadere quindi...

Secondo me invece ha detto proprio quello.
Come stabilisci i limiti? Per me che guadagno poco, anche 10€ sono tanti. Allora che faccio? Evado?



ps bella firma [SM=x278645]


Lpoz
00giovedì 28 febbraio 2008 23:28
Re: Re: Re: Re: Imprenditori, professionisti e politici. Visco: "Nei prossimi giorni i nomi"
MrShu, 28/02/2008 23.23:

Secondo me invece ha detto proprio quello.
Come stabilisci i limiti? Per me che guadagno poco, anche 10€ sono tanti. Allora che faccio? Evado?



ps bella firma [SM=x278645]






é un fatto di proporzioni..
le tasse sono proporzionali al reddito..
cmq si, anche tu che guadagni poco evadi...
quante volte non ti fai fare lo scontrino o la ricevuta fiscale perchè risparmi??

non evadi tu direttamente, ma inciti e aiuti l'evasione...


ps
per la firma..
Grazie
se nun te piace son problemi tuoi...
[SM=x278644] [SM=x278644]

MrShu
00giovedì 28 febbraio 2008 23:54
Re: Re: Re: Re: Re: Imprenditori, professionisti e politici. Visco: "Nei prossimi giorni i nomi"
Lpoz, 28/02/2008 23.28:




é un fatto di proporzioni..
le tasse sono proporzionali al reddito..
cmq si, anche tu che guadagni poco evadi...
quante volte non ti fai fare lo scontrino o la ricevuta fiscale perchè risparmi??

non evadi tu direttamente, ma inciti e aiuti l'evasione...


Lo so, infatti non lo faccio [SM=x278664] (anche perchè non mi è mi è capitata l'occasione per ora).
Comunque mi sentirei più mona(=stupido) a pagare tutto regolare, sapendo che chi ha i soldi, delle tasse se ne sbatte


ps sulla tua firma, mi sa che ci apro un topic
Breznev
00venerdì 29 febbraio 2008 11:01
Re: Re: Re: Imprenditori, professionisti e politici. Visco: "Nei prossimi giorni i nomi"
Lpoz, 28/02/2008 9.21:




DIciamo che non sono propio così le sue parole...

Lui aveva semplicemente detto, che è giusto, quando la tassazione supera certi limiti, e diventa senza senzo, non pagare più, e quindi evadere.
Non ha detto che è giusto evadere quindi...


La distorsione delle parole altrui dipende sempre molto da cos asi vuol sentir dire e da cosa i "propi" dicono di sentire



Il che, in lingua italiana, significa "evadete pure". E soprattutto, un presdelcons (queste cose le ha dette + volte anche quando stava al governo - e comunque sono dette da uno che aspira a tale carica) che incita all'illegalità...


Bag End
00venerdì 29 febbraio 2008 11:14
Re: Re: Re: Re: Imprenditori, professionisti e politici. Visco: "Nei prossimi giorni i nomi"
Breznev, 29/02/2008 11.01:


E soprattutto, un presdelcons (queste cose le ha dette + volte anche quando stava al governo - e comunque sono dette da uno che aspira a tale carica) che incita all'illegalità...






E' da mettere in galera e buttare le chiavi, perchè irrecuperabile, insieme a tanti altri, ovviamente.
DarkWalker
00venerdì 29 febbraio 2008 19:30
Direi che l'evasione non è mai giustificabile, am che ci possono essre delle "attenuanti", se un imprenditore pagando le tasse rischiasse di dover chiudere i battenti ed esporre sè e la propria famiglia ed anche i dipendenti in stato di bisogno...beh, non me la sento di criminalizzarlo.
Ma siccome la maggior aprte dell'evasione è fatta da ricconi che già scialano così come sono e non sanno da che parte girarsi tra yacht,macchinoni,harem,villoni,subrette etc etc non vedo come possa essere giustificabile la loro evasione.
Lpoz
00venerdì 29 febbraio 2008 20:16
Re:
DarkWalker, 29/02/2008 19.30:

Direi che l'evasione non è mai giustificabile, am che ci possono essre delle "attenuanti", se un imprenditore pagando le tasse rischiasse di dover chiudere i battenti ed esporre sè e la propria famiglia ed anche i dipendenti in stato di bisogno...beh, non me la sento di criminalizzarlo.
Ma siccome la maggior aprte dell'evasione è fatta da ricconi che già scialano così come sono e non sanno da che parte girarsi tra yacht,macchinoni,harem,villoni,subrette etc etc non vedo come possa essere giustificabile la loro evasione.




Il luogo comune dell'evasore è sempre in agguato..
non sempre chi evade, vive in 1000mq, ha macchinoni, navi e aerei privati..
molte volte si tratta di piccoli imprenditori, che spesso si vivono bene, ma che comunque hanno innumerevoli spese...
Bag End
00venerdì 29 febbraio 2008 23:31
Re: Re:
Lpoz, 29/02/2008 20.16:




Il luogo comune dell'evasore è sempre in agguato..
non sempre chi evade, vive in 1000mq, ha macchinoni, navi e aerei privati..
molte volte si tratta di piccoli imprenditori, che spesso si vivono bene, ma che comunque hanno innumerevoli spese...




Le spese le hanno anche i lavoratori dipendenti, eppure le tasse le pagano. Non siamo capaci di tagliare il superfluo, nessuno di noi. E siamo avidi! Probabilmente, se avessi un'impresa evaderei pure io, ma ciò non toglie che l'evasione è un reato gravissimo, che in Italia non è percepito come tale, perchè la nostra morale è andata a puttane! Ci sono paesi, come gli USA, dove si va in galera per evasione fiscale. Ed è giusto che sia così. Purtroppo qui, oltre all'eccesso di tasse, c'è anche carenza di controlli, ed incertezza della pena, per cui chi può, non paga, perchè sa che difficilmente sarà beccato, e comunque non rischia molto. Il gioco vale la candela, non vi pare?
Lpoz
00sabato 1 marzo 2008 16:04
Re: Re: Re:
Bag End, 29/02/2008 23.31:




Le spese le hanno anche i lavoratori dipendenti, eppure le tasse le pagano. Non siamo capaci di tagliare il superfluo, nessuno di noi. E siamo avidi! Probabilmente, se avessi un'impresa evaderei pure io, ma ciò non toglie che l'evasione è un reato gravissimo, che in Italia non è percepito come tale, perchè la nostra morale è andata a puttane! Ci sono paesi, come gli USA, dove si va in galera per evasione fiscale. Ed è giusto che sia così. Purtroppo qui, oltre all'eccesso di tasse, c'è anche carenza di controlli, ed incertezza della pena, per cui chi può, non paga, perchè sa che difficilmente sarà beccato, e comunque non rischia molto. Il gioco vale la candela, non vi pare?




SI, è tassato, ma alla fonte...
Il suo stupendio è comunque sempre quello...

Per il datore non è propio così


Bag End
00mercoledì 5 marzo 2008 12:30
Re: Re: Re: Re:
Lpoz, 01/03/2008 16.04:




SI, è tassato, ma alla fonte...
Il suo stupendio è comunque sempre quello...

Per il datore non è propio così





Il fatto che sia tassato alla fonte garantisce che paghi le tasse. Lo stipendio è comunque basso rispetto ai costi dei beni di consumo, dei mutui (per chi riesce a permetterselo), e rispetto agli stipendi dei lavoratori dipendenti degli altri paesi europei.


I liberi professionisti e le imprese evadono perchè sanno di non correre grandi rischi. E' come per chi guida senza rispettare il codice della strada alla lettera. E lo stesso vale per tutti i comportamenti di inciviltà a cui ormai siamo abituati.
Suppiluliumas
00martedì 18 marzo 2008 15:44
Ecco i primi nomi.

Sono 157 le posizioni sotto esame: ci sono anche il parlamentare Luigi Grillo e Carlo Sama, il delfino di Gardini

ROMA — Nell'estate del 2005 fu uno dei protagonisti del caso delle scalate bancarie dei «furbetti». Perché Vito Bonsignore, europarlamentare dell'Udc ora passato nel Popolo della Libertà, era uno dei contropattisti Bnl. Adesso il suo nome compare nell'elenco degli italiani che hanno depositato soldi presso la banca Lgt di Vaduz, nel Liechtenstein.

È l'ormai famosa «black list» trasmessa dalle autorità tedesche che la Procura di Roma ha ordinato di sequestrare presso l'Agenzia delle Entrate. Oltre 400 nomi di personaggi più o meno famosi che hanno trasferito denaro nel paradiso fiscale. Molti appartengono allo stesso nucleo familiare e sono cointestatari di un unico conto corrente. Questo consente di ridurre a 157 i depositi da «esplorare». I manager di Tangentopoli Imprenditori, avvocati, commercialisti, politici, professori universitari, gente di spettacolo: come aveva anticipato il viceministro dell'Economia Vincenzo Visco, «c'è la fotografia dell'Italia» in quelle carte riservate che i servizi segreti della Germania hanno acquistato da un dipendente della banca e poi inviato alle agenzie fiscali di dieci Stati. Heinrich Kieber, l'ex archivista della Lgt, ha trafugato il dvd con 1.400 nomi di evasori di mezzo mondo e nel giugno scorso l'ha ceduto all'intelligence per 4,3 milioni di euro. Ora ha cambiato identità, ma questo — ha sostenuto nei giorni scorsi — «non basta a proteggermi, perché da quando è uscita fuori la storia la mia vita è in pericolo».

Dal passato italiano rispuntano i nomi di persone coinvolte nelle indagini su Tangentopoli. Come Carlo Sama, il delfino di Raul Gardini, che insieme ad altri esponenti della famiglia Ferruzzi ha portato nell'istituto di credito di Vaduz cinque milioni di euro. Ben altre cifre hanno trasferito su quei conti esteri i proprietari del gruppo farmaceutico che fa capo alla famiglia Mian: 400 milioni di euro. È il record, seguito da quello di un altro gruppo specializzato nella commercializzazione di medicinali che dovrà giustificare capitali per oltre 200 milioni di euro. I milioni dell'eurodeputato Accanto al nominativo di Bonsignore risulta un deposito di cinque milioni e mezzo di euro. E adesso l'europarlamentare, come tutti gli altri «soggetti fiscalmente residenti in Italia», dovrà chiarire come mai decise di trasferire una parte dei suoi beni in Liechtenstein.

Il saldo dei conti correnti «venduti» dal dipendente della banca Lgt si ferma al 2002. Non è specificato

l'ammontare dei depositi e dei prelevamenti, ma soltanto una cifra complessiva. Le verifiche della magistratura dovranno dunque accertare se in questi cinque anni i presunti evasori abbiano fatto rientrare i capitali o si siano avvalsi di condoni e scudi per evitare di dover fare adesso i conti con il fisco. Rocco Buttiglione aveva subito ammesso di aver depositato a Vaduz «poco più di 4.000 euro, compenso di una università del Principato». Luigi Grillo, parlamentare di Forza Italia grande amico dell'ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio e del suo banchiere preferito Gianpiero Fiorani risulta invece intestatario di un conto da qualche centinaia di milioni di euro anche se lui nega categoricamente e dice di aver «semplicemente comprato un podere a Monterosso, in Liguria, da un imprenditore del Liechtenstein ». In campo c'è pure la procura nazionale Antimafia. Oltre al mancato pagamento delle tasse, la Guardia di Finanza è stata delegata a verificare anche even tuali ipotesi di riciclaggio. Gli investigatori dovranno accertare se tra i privati e le società inserite nella lista ci siano prestanome di esponenti della criminalità organizzata, ma anche personaggi che abbiano reinvestito soldi provenienti da affari illeciti o dal pagamento di tangenti.

Per completare il lavoro serviranno settimane e intanto i magistrati romani hanno deciso di trasmettere gli atti a una decina di altre procure sparse in tutta Italia. Il criterio seguito è quello della competenza in base alla residenza delle persone o alla sede legale delle aziende inserite nell'elenco. Le sigle di «copertura» Ci sono nomi dell'industria e dell'imprenditoria, ma anche tanti «signor nessuno» che hanno occultato all'erario decine di milioni di euro. E ora rischiano di dover pagare una multa pesantissima. Le indagini stabiliranno se questi sconosciuti siano in realtà il paravento di chi ha utilizzato identità di «copert ura» per trasferire il denaro. Anche perché nella lista ci sono numerosi sigle alfanumeriche, alcune fondazioni, diversi «trust» dei quali non si conoscono ancora i reali beneficiari.

Dopo aver ricevuto l'elenco l'Agenzia delle Entrate ha effettuato le prime verifiche per stabilire se i nomi inseriti nell'elenco risultassero in regola con il pagamento delle tasse. Sono cominciate a filtrare indiscrezione sull'identità dei presunti evasori e alcuni politici hanno chiesto a Visco di rendere nota la lista completa «per evitare di influire sulla campagna elettorale». L'Agenzia avrebbe voluto proseguire i controlli ottenendo la delega all'indagine, ma la procura di Roma ha incaricato la Guardia di Finanza di effettuare il sequestro della documentazione arrivata dall'estero e di svolgere gli accertamenti. La protesta Due esponenti di Attac, l'organizzazione anti-globalizzazione, manifestano contro lo status di «paradiso fiscale» del Liechtenstein
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