La ... poesia

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dianne
00martedì 1 marzo 2005 10:51
mi pare che manchi, un posticino appartato ([SM=g27824] ) per inserire una poesia, una strofa, un verso, una parola... anche niente!



******
Che allegria vivere
sentendosi vissuto.
Arrendersi
alla grande certezza, oscuramente,
che un altro essere, fuori da me, molto lontano,
mi sta vivendo.
Che quando gli specchi, le spie,
mercurio, anime brevi, confermano
che sono qui, io, immobile,
serrati gli occhi e le labbra,
chiuso all'amore
della luce, del fiore e dei nomi,
la verità transivibile è che cammino
senza i miei passi, con altri,
là lontano, e lì
sto baciando fiori, luci, parlo.
Che esiste un altro essere
con cui io guardo il mondo
perché sta amandomi con i suoi occhi.
******
Pedro Salinas, La voce a te dovuta.






BENDETTA
00martedì 1 marzo 2005 11:08
DEDICATA

Sento d’un foco un freddo aspetto acceso
che lontan m’arde e sè con seco agghiaccia;
pruovo una forza in due leggiadre braccia
che muove senza moto ogni altro peso.

Crudele, acerbo e dispietato core
vestito di dolcezza e d’amar pieno.

(Michelangelo Buonarroti, Rime)
batto
00martedì 1 marzo 2005 11:13
SAPRAI CHE NON T'AMO E CHE T'AMO
Saprai che non t'amo e che t'amo
perché la vita è in due maniere,
la parola è un'ala del silenzio,
il fuoco ha una metà di freddo.

Io t'amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l'infinito,
per non cessare d'amarti mai:
per questo non t'amo ancora.

T'amo e non t'amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.

Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t'amo quando non t'amo
e per questo t'amo quando t'amo.

Neruda
lemiemanisudite
00martedì 1 marzo 2005 13:29
E t'amo, t'amo, ed è continuo schianto!.....

Ungaretti

__________________________________
bb2004
00martedì 1 marzo 2005 14:08
questo topic è troppo bello [SM=g27817]
mi tornano in mente tantissime poesie

CANZONE DEL MASCHIO E DELLA FEMMINA!

Canzone del maschio e della femmina!
Il frutto dei secoli
che spreme il suo succo
nelle nostre vene.

La mia anima che si diffonde nella tua carne distesa
per uscire migliorata da te,
il cuore che si disperde
stirandosi come una pantera,
e la mia vita, sbriciolata, che si annoda
a te come la luce alle stelle!

Mi ricevi
come il vento la vela.

Ti ricevo
come il solco il seme.

Addormentati sui miei dolori se i miei dolori
se i miei dolori non ti bruciano,
legati alle mie ali,
forse le mie ali ti porteranno,
dirigi i miei desideri, forse ti duole la loro lotta.

Tu sei l'unica cosa che possiedo
da quando persi la mia tristezza!

Lacerami come una spada
o senti come un'antenna!

Baciami,
mordimi,
incendiami,
che io vengo alla terra
solo per il naufragio dei miei occhi di maschio
nell'acqua infinita dei tuoi occhi di femmina!

P.Neruda
)mozzill'o re(
00martedì 1 marzo 2005 14:15
OHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH[SM=g27821]RISTORATEMI L'ANIMA
)mozzill'o re(
00martedì 1 marzo 2005 14:18
odi et amo
quare id faciam
fortasse requiris
nescio
sed fieri sentior
et excrucior

Caius Valerius Catullus
Nadiuska
00martedì 1 marzo 2005 14:26
Al padre nostro



Padre nostro
che sei dei nostri
liberaci dal peccato
pagaci un avvocato

Padre nostro
che sei dei nostri
libera i compagni
tutti i comunisti
non c'indurre in tentazione
paga la cauzione
Amen

Stefano Benni "Prima o poi l'amore arriva"[SM=g27811]
dianne
00martedì 1 marzo 2005 15:27
Perchè tu possa ascoltarmi le mie parole
si fanno sottili, a volte,
come impronte di gabbiani sulla spiaggia.

Collana, sonaglio ebbro
per le tue mani dolci come l'uva.

E le vedo ormai lontane le mie parole.
Più che mie sono tue.
Come edera crescono aggrappate al mio dolore antico.

Così si aggrappano alle pareti umide.
E' tua la colpa di questo gioco cruento.

Stanno fuggendo dalla mia buia tana.
Tutto lo riempi tu, tutto lo riempi.

Prima di te hanno popolato la solitudine che occupi,
e più di te sono abituate alla mia tristezza.

Ora voglio che dicano ciò che io voglio dirti
perchè tu le ascolti come voglio essere ascoltato.

Il vento dell'angoscia può ancora travolgerle.
Tempeste di sogni possono talora abbatterle.
Puoi sentire altre voci nella mia voce dolente.
Pianto di antiche bocche, sangue di antiche suppliche.
Amami, compagna. Non mi lasciare. Seguimi.
Seguimi, compagna, su quest'onda di angoscia.

Ma del tuo amore si vanno tingendo le mie parole.
Tutto ti prendi tu, tutto.

E io le intreccio tutte in una collana infinita
per le tue mani bianche, dolci come l'uva.


Pablo Neruda
ongii
00mercoledì 2 marzo 2005 12:47
Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti:
e quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.
.
Nazim Hikmet

[Modificato da ongii 02/03/2005 12.49]

lemiemanisudite
00mercoledì 2 marzo 2005 13:00
Per Ongii,
chè ha bisogno di poesia.


E allora noi vili
che amavamo la sera
bisbigliante, le case,
i sentieri sul fiume, le luci rosse e sporche
di quei luoghi, il dolore
addolcito o taciuto-
noi strappammo le mani
dalla viva catena
e tacemmo, ma il cuore
ci sussultò di sangue,
e non fu più dolcezza, non fu più abbandonarsi
al sentiero sul fiume-
non più servi, sapemmo
di esser soli e vivi.

Cesare Pavese

---------------------------
Viaggiando
00mercoledì 2 marzo 2005 13:05
-Joseph Rudyard Kipling

Se riuscirai a non perdere la testa quando tutti
la perdono intorno a te, dandone a te la colpa;
se riuscirai ad aver fede in te quando tutti dubitano,
e mettendo in conto anche il loro dubitare;
se riuscirai ad attendere senza stancarti nell'attesa,
se, calunniato, non perderai tempo con le calunnie,
o se, odiato, non ti farai prendere dall'odio,
senza apparir però troppo buono o troppo saggio;

se riuscirai a sognare senza che il sogno sia il padrone;
se riuscirai a pensare senza che pensare sia il tuo scopo,
se riuscirai ad affrontare il successo e l'insuccesso
trattando quei due impostori allo stesso modo
se riuscirai ad ascoltare la verità da espressa
distorta da furfanti per intrappolarvi gli ingenui,
o a veder crollare le cose per cui dai la tua vita
e a chinarti per rimetterle insieme con mezzi di ripiego;

se riuscirai ad ammucchiare tutte le tue vincite
e a giocartele in un sol colpo a testa-e-croce,
a perdere e a ricominciar tutto daccapo,
senza mai fiatare e dir nulla delle perdite;
se riuscirai a costringere cuore, nervi e muscoli,
benché sfiniti da un pezzo, a servire ai tuoi scopi,
e a tener duro quando niente più resta in te
tranne la volontà che ingiunge: "tieni duro!";

se riuscirai a parlare alle folle serbando le tue virtù,
o a passeggiar coi Re e non perdere il tuo fare ordinario;
se né i nemici o i cari amici riusciranno a colpirti,
se tutti contano per te, ma nessuno mai troppo;
se riuscirai a riempire l'attimo inesorabile
e a dar valore ad ognuno dei suoi sessanta secondi,
il mondo sarà tuo allora, con quanto contiene,
e - quel che è più, tu sarai un Uomo, ragazzo mio!


Nadiuska
00mercoledì 2 marzo 2005 13:05
Rimani dove sei, ti prego,
così come ti vedo.
Non ritirarti da quella tua immagine,
non involarti ai fermi
lineamenti che ti ho dato
io, solo per obbedienza.
Non lasciare deserti i miei giardini
d'azzurro, di turchese,
d'oro, di variopinte lacche
dove ti sei insediata
e offerta alla pittura
e all'adorazione,
non farme una derelitta plaga,
primavera da cui manchi,
mancando così l'anima,
il fuoco, lo spirito del mondo.
Non fare che la mia opera
ricada su se medesima,
diventi vaniloquio, colpa.

Mario Luzi
ongii
00mercoledì 2 marzo 2005 13:15
Fatica fatta a mano ma è GRAN poesia questa. grazie mara.


Tardi tardi

ti fai prendere dal tardi


stringe stringe

stringe il tempo stringe il tempo....

corri corri corri che non è come scappare
corri e non farti acchiappare

corri corri corri che non è come scappare
corri e non farti acchiappare

Dalle vetrine dalle belle signorine

dalle Mitsubishi e dalle Kawasaki

PA RA MI PA RA MI


Competizione ogni anno rinnovata
con la collezione firmata

la gonna s'è allungata
il capello un pò accorciato
la testa atrofizzata
per crimini impuniti

la gonna s'è accorciata
il capello un pò allungato
la testa atrofizzata
per crimini impuniti

Per omicidi
quasi legalizzati
per omicidi
quais legalizzati.....


VOGLIO 100 PECORE
100 PECORE
E UN MONTONE
PER VIVERE
100 GIORNI DA LEONE

VOGLIO 100 PECORE
100 PECORE
E UN MONTONE
PER VIVERE
100 GIORNI DA LEONE
Viaggiando
00mercoledì 2 marzo 2005 13:28
Tristezza della Luna
-Charles Baudelaire

Questa sera la luna sogna più languidamente; come una
bella donna che su tanti cuscini con mano distratta e leggera
prima d'addormirsi carezza il contorno dei seni,
e sul dorso lucido di molli valanghe morente, si abbandona
a lunghi smarrimenti, girando gli occhi sulle visioni
bianche che salgono nell'azzurro come fiori in boccio.

Quando, nel suo languore ozioso, ella lascia cadere su questa
terra una lagrima furtiva, un pio poeta, odiatore del sonno,

accoglie nel cavo della mano questa pallida lagrima
dai riflessi iridati come un frammento d'opale, e la nasconde
nel suo cuore agli sguardi del sole.
lemiemanisudite
00mercoledì 2 marzo 2005 14:52
E se domani

Luther Blisset


non è facile soffiare
nel cavo di questo mattino
così assolutamente disperato

non è facile trovare
un canneto ossidrico
per aprire i buchi del mondo

non è facile strappare i nomi
delle cose e dalle cose
per rifondare corrispondenze
e riappropriarti di una tenerezza che non è più tua

non è facile per il vecchio soffiatore di vetro
costruire ancora forme fragili come ali di farfalla
e dure come diamanti che ti concentrano
nell'iride tutta la luce d'ogni tempo e luogo
oggetti leggeri e lisci da ogni parte
quasi fossero attributi divini
che ad assaggiarli con la punta della lingua
ci senti dentro il freddo della conoscenza senza ragione
i denti fragili e precari della specie
perchè tu lo sai, vero?,
che sei arrivato al capolinea
e provvisorio sei come la ragione di dio
che dentro si rotola e s'evolve
senza altre ragioni che se stesso
così che in questo mattino
che deglutire è l'unica cosa
che puoi con fatica e dolore concederti
in questo mattino di pioggia
e di sensi che non vanno da nessuna parte
in questo mattino, amore,
se c'è una cosa da fare
è non fare.

--------------------------------------



Viaggiando
00mercoledì 2 marzo 2005 15:09
Re:

Scritto da: lemiemanisudite 02/03/2005 14.52
E se domani

Luther Blisset


non è facile soffiare
nel cavo di questo mattino
così assolutamente disperato

non è facile trovare
un canneto ossidrico
per aprire i buchi del mondo

non è facile strappare i nomi
delle cose e dalle cose
per rifondare corrispondenze
e riappropriarti di una tenerezza che non è più tua

non è facile per il vecchio soffiatore di vetro
costruire ancora forme fragili come ali di farfalla
e dure come diamanti che ti concentrano
nell'iride tutta la luce d'ogni tempo e luogo
oggetti leggeri e lisci da ogni parte
quasi fossero attributi divini
che ad assaggiarli con la punta della lingua
ci senti dentro il freddo della conoscenza senza ragione
i denti fragili e precari della specie
perchè tu lo sai, vero?,
che sei arrivato al capolinea
e provvisorio sei come la ragione di dio
che dentro si rotola e s'evolve
senza altre ragioni che se stesso
così che in questo mattino
che deglutire è l'unica cosa
che puoi con fatica e dolore concederti
in questo mattino di pioggia
e di sensi che non vanno da nessuna parte
in questo mattino, amore,
se c'è una cosa da fare
è non fare.

--------------------------------------






Stupenda..
lemiemanisudite
00mercoledì 2 marzo 2005 15:40
Re: Re:

Scritto da: Viaggiando 02/03/2005 15.09


Stupenda..



Anche per me è stata una rivelazione...
Viaggiando
00mercoledì 2 marzo 2005 15:42
Re:

Scritto da: dianne 01/03/2005 10.51
mi pare che manchi, un posticino appartato ([SM=g27824] ) per inserire una poesia, una strofa, un verso, una parola... anche niente!








bella idea dianne [SM=g27823]
lemiemanisudite
00mercoledì 2 marzo 2005 16:49
L'avevo già inserita da un'altra parte,

ma il Maestro deve stare tra i poeti.


Mario Luzi

Il duro filamento


Nel grumo di colore che è più suo,
nella bolla di vita ch'è più tenera
per lei cresciuta alla pazienza in terra
povere, pie, l'ascolto, voce fievole,
tendersi a queste ancora grevi, ancora
appannate dal lungo sonno, chiedere
asilo, volersi mescolare.
Dico, abbi pace, abbi silenzio. Dico....

_______________________________________________

dianne
00mercoledì 2 marzo 2005 17:22
sono contenta che l'idea sia stata apprezzata. di poesia, c'è bisogno.

******

Marzo

Dopo la pioggia la terra
è un frutto appena sbucciato.

Il fiato del fieno bagnato
è più acre - ma ride il sole
bianco sui prati di marzo
a una fanciulla che apre la finestra.

Giorgio Caproni, Come un'allegoria
Theurban
00mercoledì 2 marzo 2005 18:59
E gli angeli non danno appuntamenti… è uno scandalo e a me chi ci pensa? E me chi ci pensa a darmi le risposte.
È uno scandalo.

Comunque la vita va avanti, anche senza gli appuntamenti.. che sarebbe bene eliminare.
Che cos è sta cosa prefissata, questa vita fatta di appuntamenti tutti programmati in un senso logico e ordinati secondo criteri ben precisi.
Che senso ha vivere se tu ti programmi da vivere.. è un po’ come morire.. la vita è bella perché non sai cosa ti aspetta dietro l’angolo, la vita è bella perché ti sorprende, ti delude, ti affascina, ti sconvolge, ti accarezza per un attimo tanto da farti emozionare e da farti vivere quel momento come uno dei momenti più belli.. che bello quando la vita ti accarezza senza preavviso, senza motivo, quando tutto sembra più buio.. lei arriva e ti accarezza, senti il brivido che vola via… e poi sì… tutto finisce li. La morte.
lemiemanisudite
00giovedì 3 marzo 2005 11:42
Ho letto del mio
corridoio dell'urgenza
l'orrenda moquette
in affitto
che il tuo corpo
faceva organza lieve
e seta
e damasco prezioso.
A che serve
ora
se per sniffare
l'universo
è soltanto lacero sacco?
ongii
00venerdì 4 marzo 2005 14:37

Qua, ora , io taccio

Dicevamo, un tempo,
che
non vi erano confini possibili
e limiti
da superare

Il limite ora
ce lo stiamo costruendo
ognuno nel proprio sè
e le distanze si fanno infinite
creando vuoti
di gioie effimere

D.A.
SparaYuri
00venerdì 4 marzo 2005 15:31
il cuore che ride
la tua vita è la tua vita.
non lasciare che le batoste la sbattano nella cantina dell'arrendevolezza.
stai in guardia.
ci sono delle uscite.
da qualche parte c'è luce.
forse non sarà una gran luce ma la vince sulle tenebre.
stai in guardia.
gli dei ti offriranno delle occasioni.
riconoscile, afferrale.
non puoi sconfiggere la morte ma puoi sconfiggere la morte in vita, qualche volta.
e più impari a farlo di frequente, più luce ci sarà.
la tua vita è la tua vita.
sappilo finché ce l'hai.
tu sei meraviglioso gli dei aspettano di compiacersi in te

C.B.

SparaYuri
00venerdì 4 marzo 2005 15:37
e come dimenticare il Compagno Majakovskij...???
Ode alla Rivoluzione

A te,
fischiata
e schernita dalle batterie,
a te,
piagata dalla maldicenza delle baionette,
levo con entusiasmo
ad aleggiare sull'insulto
dell'ode il solenne
«oh!».
Oh, ferina!
Oh, infantile!
Oh, pezzente!
Oh, grande!
Come chiamarti ancora?
Come ancora ci apparirai, di fronte?
Armonioso edificio
o ammasso di macerie?
Al macchinista,
impolverato di carbone,
al minatore che perfora strati di minerale,
tu dài,
tu dài il tuo pio incenso,
e glorifichi il lavoro umano.
Ma domani
il beato Vasili
invano innalzerà, implorando mercé,
le capriate della cattedrale,
i grifi ottusi dei tuoi sei pollici
diroccheranno i millenni del Cremlino.
Rantola il Gloria
nell'estrema crociera.
Strozzato è lo strido delle sirene.
Tu mandi i marinai
sull'incrociatore che affonda,
dove,
dimenticato,
miagolava un gattino.
E dopo!
Urlavi, folla ubriaca.
I baffi baldanzosi arricciati alla brava.
A Helsinki sbatti fuori,
a capofitto dal ponte,
canuti ammiragli col calcio dei fucili.
Lecca e rilecca le ferite di ieri,
io vedo sempre le tue vene recise.
È per te il filisteo:
«Oh, sii tre volte maledetta!»,
ma anche il mio saluto
di poeta:
«Oh, quattro volte gloriosa e benedetta!»



Giusitta
00venerdì 4 marzo 2005 15:43
lo so, ora ne posterò mille, ho cercato di trattenermi ma....
Donna genovese

Tu mi portasti un pò d'alga marina
Nei tuoi capelli, ed un odor di vento,
Che è corso di lontano e giunge grave
D'ardore, era nel tuo corpo bronzino:
-Oh la divina
Semplicità delle tue forme snelle-
Non amore non spasimo, un fantasma,
Un'ombra della necessità che vaga
Serena e ineluttabile per l'anima
E la discioglie in gioia, in incanto serena
Perchè per l'infinito lo scirocco
Se la possa portare.
Come è piccolo il mondo e leggero nelle tue mani!

Dino Campana

Nadiuska
00venerdì 4 marzo 2005 17:05
Son una stella


Son una stella del firmamento
che osserva il mondo,che disprezza il mondo
e che si brucia nel proprio fuoco.

Sono il mare che di notte si infuria,
il mare piangente che per un grave sacrificio
ed antichi peccati i nuovi accatasta.

Son esiliato dal vostro mondo,
dall'orgoglio educato,dall'orgoglio ingannato,
sono il re senza regno.

Sono la muta passione,
senza focolare in casa,senza spada in guerra
ed ammalato della mia stessa forza.

H.Hesse
Viaggiando
00venerdì 4 marzo 2005 17:15
Mia vita
-Eugenio Montale

Mia vita, a te non chiedo lineamenti
fissi, volti plausibili o possessi.
Nel tuo giro inquieto ormai lo stesso
sapore han miele e assenzio.

Il cuore che ogni moto tiene a vile
raro è squassato da trasalimenti.
Così suona talvolta nel silenzio
della campagna un colpo di fucile.
bradiporosso
00venerdì 4 marzo 2005 19:56
passi per i testi delle canzoni... ma il copia-incolla delle poesie è ai limiti del nauseabondo...

sarà che son prevenuto perchè trovo il linguaggio poetico assolutamente inefficace a questi tempi...
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