VI RIPRENDO UN Pò QLL CHE HO POI SCRITTO ANCHE SUL MIO FORUM...COSì SI FA UN PO' DI INFORMAZIONE....
LA LEGGE 40....
-viola il diritto delle cittadine e dei cittadini di formare una famiglia secondo i loro valori e le loro più profonde convinzioni, nonché il diritto di essere liberi di scegliere se avere o non avere figli, quanti averne, quando averli e come averli, anche ricorrendo all'assistenza medica.
-La libertà riproduttiva è un valore definitivamente consolidato dalla crescita civile di un'Italia che, anche grazie ai referendum sul divorzio e sull'aborto, ha raggiunto nuova maturità.
-anziché affidare le scelte sulla prole alla responsabilità delle persone, impone divieti e forti limitazioni prevedendo sanzioni ispirate spesso a una concezione inutilmente crudele della pena.
-Alcuni di questi divieti (come quello di diagnosi pre-impianto con l'obbligo di reinserimento in utero di tutti gli embrioni formati), stupefacenti dal punto di vista scientifico e ripugnanti dal punto di vista morale, verrebbero ad incidere sulla salute e sul benessere dei bambini che nasceranno per mezzo della fecondazione assistita. Alcune delle restrizioni poste renderebbero di fatto le donne fruitrici della cura della sterilità cittadine di secondo ordine
-L'approvazione del progetto di legge costituirebbe una sconfitta per tutti: per i cattolici che, richiedendo e approvando una legge che ammette la fecondazione artificiale, ne riconoscerebbero implicitamente la legittimità tradendo il principio d'inscindibilità tra vita sessuale e vita riproduttiva; per i laici, che vedrebbero fortemente limitata la libertà personale dalla volontà di una maggioranza parlamentare; per lo Stato che verrebbe ferito nel principio fondante della laicità e che, approvando la legge cattolica auspicata dallo stesso Pontefice, ricostruirebbe antichi steccati alimentando vecchie e nuove tensioni.
Auspichiamo che - dopo matura e libera riflessione - anche i senatori giungano a queste stesse conclusioni: noi rispettiamo la loro libertà di coscienza, ma chiediamo loro di non usarla per coartare quella di milioni di italiani approvando una legge che, invece di garantire pace e convivenza fra le diverse componenti della nostra società, verrebbe ad espropriare le cittadine e i cittadini della libertà di procreare, mutilandone i progetti di vita".
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Per consentire alla ricerca di trovare terapie per malattie oggi incurabili
Per permettere alle coppie sterili di avere figli
Per restituire ai medici la scelta delle terapie migliori per le loro pazienti
Perché le "scelte di coscienza" appartengono alla coscienza delle persone, e non allo Stato
Per la laicità e la libertà religiosa, contro l'intromissione della Chiesa nella politica
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La legge 40 sulla fecondazione assistita rappresenta un passo indietro di decenni per l’Italia. Rimette in discussione conquiste del movimento per i diritti civili come la depenalizzazione dell’aborto. Impedisce l’uso di tecniche sperimentate da anni che hanno consentito a migliaia di coppie di avere figli. Obbliga i medici italiani a pratiche che mettono in pericolo la salute delle loro pazienti. Taglia fuori l’Italia da ricerche che promettono la cura per malattie che colpiscono milioni di persone.
La legge 40 è un tentativo di imporre attraverso la repressione statale i precetti morali predicati da una confessione religiosa. E’ stata approvata sotto la pressione delle gerarchie vaticane, le stesse che ora tentano di far fallire il referendum con l’astensione.
I 4 referendum firmati da oltre 1 milione di cittadini italiani rappresentano l’unica possibilità per cancellare le parti più oscurantiste di questa legge.
I 4 referendum rappresentano l’unica speranza per centinaia di migliaia di coppie sterili e per milioni di malati.
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I 4 REFERENDUM
1. Per la salute della donna
La legge 40 obbliga il medico a trattamenti pericolosi per la salute della donna. Votando sì a questo referendum si elimina il divieto di congelamento degli embrioni e l’obbligo di impiantare tutti e tre gli embrioni nell’utero della donna. Il divieto di congelare gli embrioni (crioconservazione) diminuisce notevolmente le probabilità di successo della fecondazione assistita, costringendo le donne a ripetuti trattamenti che aumentano il rischio di danni alla salute. L’obbligo di impiantare tre embrioni aumenta le probabilità di gravidanze trigemellari, pericolosissime sia per la donna che per il feto.
La legge 40, inoltre, vieta la diagnosi preimpianto e l’accesso alle tecniche di procreazione assistita alle coppie portatrici di malattie genetiche, ma non sterili. In Italia, considerando le diverse malattie genetiche, è un problema che riguarda centinaia di migliaia di coppie. Votando sì a questo referendum si consente sia l’accesso alla fecondazione assistita per tutte le coppie, sia la possibilità di utilizzare la diagnosi preimpianto per evitare di impiantare nell’utero della donna embrioni portatori di malattie genetiche. Impedire la diagnosi preimpianto significa spingere molte coppie a non mettere al mondo un bambino, per evitare il rischio di trasmettergli una malattia ereditaria, oppure costringere la donna all’aborto terapeutico in uno stadio avanzato della gravidanza (la legge 194 consente infatti l’aborto terapeutico nel caso in cui con l’amniocentesi la donna scopra che l’embrione ha una malattia genetica).
2. Per la fecondazione eterologa
Le legge 40 impedisce di avere un figlio quando entrambi, o uno dei due membri della coppia, siano completamente sterili. Questo referendum elimina il divieto di ricorrere alla fecondazione eterologa (la donazione dello sperma o degli ovociti). Un divieto che impedisce, ad esempio, alle donne che a causa di un trattamento di chemioterapia sono diventate sterili di avere un bambino.
Non esiste alcuna prova scientifica che la fecondazione eterologa provochi disturbi psicologici ai figli o alla coppia. Vietarla, significa discriminare sulla base di un problema di salute migliaia di persone, ed impedirgli di mettere al mondo dei figli.
3. Per la libertà di ricerca scientifica
La legge 40 vieta la ricerca sulle cellule staminali embrionali, la più promettente per malattie oggi incurabili (come diabete, Parkinson, Alzheimer, sclerosi, infarti,…) che colpiscono in Italia oltre 10 milioni di persone. Se vincessero i sì su questo referendum i ricercatori italiani potrebbero utilizzare i circa 30 mila embrioni soprannumerari conservati nei centri per la fecondazione assistita e destinati ad essere eliminati. Potrebbero anche ricorrere alla clonazione terapeutica, che non ha nulla a che fare con la clonazione riproduttiva di esseri umani identici. Si porrebbe fine anche all’ipocrisia per la quale i ricercatori italiani possono utilizzare cellule staminali embrionali importate dall’estero, mentre finiscono in galera se le producono in patria.
4. Per l’autodeterminazione e la tutela della salute della donna
La legge 40 stabilisce l’equivalenza tra embrione e persona. Votando sì a questo referendum si elimina, oltre agli stessi articoli toccati dal referendum n° 1, quella parte della legge che introduce per la prima volta nel nostro ordinamento giuridico il principio di equivalenza tra un ovulo fecondato ed un individuo umano titolare di diritti. Questa equivalenza è in palese contraddizione anche con la legge sull’aborto e rappresenta il primo tentativo da parte del Parlamento di rimettere in discussione quella legge, approvata dai cittadini con il referendum nel 1981.
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