L'imprenditore sudafricano Bret Jolly ha ammesso di essere stato raggirato
Lo scorso agosto aveva annunciato la scoperta di una pietra preziosa da 8mila carati
Il super diamante era una bufala "Solo plastica, ma ci sono cascato"
Oggi la denuncia: "Mi hanno fatto credere che la miniera custodiva tesori immensi, convincedomi a comprarla"
ROMA - Sembra la trama di un film, ma sfortunatamente per il malcapitato protagonista è una storia vera. Brett Jolly, l'imprenditore che in agosto aveva annunciato gongolante di essere entrato in possesso del più grande diamante della storia, una pietra da ben 8 mila carati, ha dovuto ammettere oggi a malincuore di essere stato vittima di un'astuta beffa.
L'uomo ha sporto oggi denuncia alla polizia sudafricana contro la fantomatica compagnia che lo ha raggirato. "Ho potuto vedere solo due giorni fa il gigantesco 'diamante' che mi era stato descritto come la meraviglia della storia - ha detto Jolly, raggiunto al telefono dal quotidiano britannico The Guardian - Me lo hanno portato due minatori: era solo un grumo di plastica, nulla più". L'imprenditore non ha voluto fornire i dettagli di come i truffatori siano riusciti a beffarlo. "Posso solo dire - ha spiegato - che sono stato imbrogliato. Minatori senza scrupoli mi hanno fatto credere che la miniera custodiva tesori immensi e mi hanno convinto a rilevare il terreno".
L'annuncio della scoperta era stato accolto subito con scetticismo da molti esperti. All'epoca la gemma era stata descritta come due volte più grande del Cullinan, detto anche Star of South Africa (Stella del Sudafrica), un diamante grezzo di 3.107 carati scoperto in una miniera della De Beers nel 1905. Il Cullinan è incastonato nello scettro di Re Edoardo VII d'Inghilterra, custodito insieme agli altri gioielli della Corona nella Torre di Londra.
Ieri i dubbi si erano ingigantiti dopo che Ernest Blom, il presidente della Federazione mondiale delle Borse dei Diamanti, chiamato a certificare l'autenticità della pietra preziosa, si era improvvisamente tirato indietro. "C'è qualcosa di losco in tutta questa storia. Non voglio avere più niente a che fare con la vicenda. Sto chiedendo anzi assistenza legale per chiarire l'imbroglio", aveva affermato in una dichiarazione scritta.
(6 ottobre 2007)
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