Re:
Scritto da: Duca Conte Barambani 23/02/2007 8.53
Roma è come Aristotele...viene sempre riscoperta...è inutile...
Scritto da: Duca Conte Barambani 23/02/2007 8.53
se Luciano Canfora scrivendo la biografia di Cesare scrive inevitabilmente delle immani stragi compiute dalle sue legioni nella guerra in Gallia c'è anche da dire cmq che Luciano ovviamente guarda la cosa dal nostro particolare punto di vista,cioè che per i romani sarebbe un pò troppo "buonista".
Può essere fuorviante giudicare col metro odierno una persona vissuta più di duemila anni fa, e può essere fuorviante etichettarlo come criminale di guerra
tout court. Certo, per gli standard di oggi lo sarebbe, così come il 90% dei romani che normalmente abusava sessualmente delle proprie schiave sarebbe da considerare una banda di stupratori pedofili.
Ma che senso avrebbe? Quello che può essere indicativo è come Cesare si è comportato su questo terreno rispetto ai suoi contemporanei e penso basteranno due parole,
clementia Caesaris, per mostrare come, in un epoca in cui le liste di proscrizione abbondavano e la legge che proibiva di uccidere le vergini veniva aggirata violentando le vittime prima di scannarle, Cesare era nel suo tempo tutt'altro che un sanguinario.
Per tornare al tema, certo l'economia romana era
in partenza di rapina, ma è anche vero che il
Sistema Roma offriva condizioni di vita superiori a quelle dei suoi contemporanei. Nonostante oggi i celti vadano parecchio "di moda", ad esempio, notate come la Francia di oggi e dei secoli scorsi, di fatto, deve quasi tutto alle tradizioni latine e germaniche (Franchi). Questo per dire che il modello romano era un modello "vincente" e che si è rivelato facilmente esportabile, anche perché, a differenza anche di quanto hanno fatto fallimentari ideologie recenti, se ne fregava del fattore razziale. Non dimentichiamoci che a celebrare i mille anni della fondazione dell'Urbe c'era a Roma un imperatore arabo.