GOVERNO - Fisco

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Socialdemoc®atico
00sabato 10 giugno 2006 17:59
Dieci anni di Finanziarie, 240 miliardi di tasse

Quasi 240 miliardi di euro: è un conto salato quello che hanno pagato i contribuenti italiani negli ultimi dieci anni per effetto delle Finanziarie e delle successive manovre correttive effettuate dai governi che di volta in volta si sono passati il testimone.

Lo rivela un'indagine dell'Ufficio Studi della Cgia (Associazione Artigiani e Pmi) di Mestre che addita il 1997 come l'annus horribilis, cioè l'anno della cosiddetta «eurotassa» quando il prelievo fiscale per privati e aziende, comprensivo anche dei tagli ai servizi pubblici, si è attestato a 48,1 miliardi, pari a un'incidenza media pro capite di 1.252,5 euro. Il 1999 e il 2000 si distinguono invece per il prelievo fiscale ai minimi, rispettivamente a 226,8 e 227,9 euro.
Dal 1996 al 2006 le sole Finanziarie hanno inciso per 198,2 miliadi di euro, le manovre bis hanno per 41,1 miliardi. Per 5 dei 10 anni considerati lo Stato ha fatto ricorso a una manovra aggiuntiva per ottenere un riequilibrio del disavanzo e, in seguito, per rispettare i parametri di Maastricht imposti dalla Ue. Dal 1999 al 2003 non sono state fatte manovre bis.
L'incidenza media pro capite per il 2006 è pari a 707,74 euro e quindi non molto distante dal prelievo record del 1997, ovviamente manovra bis esclusa. Alla luce di questi dati il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, invita il governo a preparare una manovra aggiuntiva «con misure dirette a contenere la spesa pubblica» piuttosto che scegliere la strada di nuove imposte «che potrebbero soffocare i timidi segnali di ripresa che alcuni indicatori economici stanno evidenziando».
Socialdemoc®atico
00sabato 10 giugno 2006 18:04
Ici: aumenti al via per 900 Comuni
L’Ici aumenterà in oltre 900 Comuni italiani.

Con provvedimento del 12 maggio 2006 pubblicato sul supplemento straordinario alla «Gazzetta Ufficiale» 123 del 29 maggio 2006, l’agenzia del Territorio ha infatti integrato i quadri di tariffa d’estimo di 33 province di 16 regioni, riguardanti ben 904 Comuni, di cui nove capoluoghi di provincia. Fra questi sono compresi Piacenza, L’Aquila, Isernia, Foggia, Taranto, Vibo Valentia, Agrigento, Catania e Cagliari, oltre a molti Comuni a vocazione turistica come Limone Piemonte, Celle Ligure, Finale Ligure, Spotorno, Francavilla a mare, Lampedusa, Porto Empedocle, e altri ancora. In tutti i casi l’incremento dell’imposta comunale sugli immobili non avrà effetto immediato, ma scatterà a partire dal prossimo anno.
Socialdemoc®atico
00sabato 10 giugno 2006 18:06
Socialdemoc®atico
00mercoledì 21 giugno 2006 12:14
Il vice-ministro dellEconomia, Visco: il governo non aumenterà le tasse «Anzi vogliamo ridurle. Tre obiettivi fondamentali per i conti pubblici: equità, efficienza e semplificazione»


NAPOLI - «Il governo non intende inasprire il prelievo tributario, anzi il nostro obiettivo è ridurlo». Lo ha promesso il vice ministro dell’Economia, Vicenzo Visco, intervenendo a Napoli al 232° anniversario della fondazione della Guardia di finanza, al quale ha partecipato anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Visco ha anche indicato tre obiettivi fondamentali per il governo in materia di conti pubblici: «Equità, efficienza e semplificazione». Visco ha sottolinato comunque che «il Paese ha tutte le risorse per superare la crisi» e che «questo è l’obiettivo principale del governo».
EQUITÀ - Per quanto riguarda l'equità, sarà perseguita con la lotta all'evasione ed elusione fiscale. «Riportarla a livelli fisiologici è possibile», ha detto Visco, che ha poi parlato della necessità di una redistribuzione del carico fiscale nelle imposte dirette e indirette e la necessità di distinguere tra attività speculative e produttive. Inoltre sarà fondamentale semplificare gli adempimenti per famiglie e imprese.
BUONI DATI ENTRATE TRIBUTARIE - Visco non si nasconde che «l'andamento della spesa desta serie preoccupazioni. La situazione dei conti pubblici ha il sapore dell'emergenza», ma ha aggiunto che «i dati sulle entrate tributarie sono buoni». Per il vice ministro «un deterioramento dei saldi suscita preoccupazioni» in tutte le sedi nazionali e internazionali e questo provoca, a suo dire, un aumento dell'evasione fiscale, prodotta da condoni e da valori lontani dall'etica pubblica. Però le risorse per invertire la situazione ci sono e sta a noi saperle utilizzare».
21 giugno 2006

Socialdemoc®atico
00giovedì 29 giugno 2006 22:45
Prodi: "L'evasione fiscale è pari alla spesa sanitaria"
Il premier al congresso UIL annuncia misure per il recupero del gettito Iva. "Risanamento necessario per approfittare delle condizioni favorevoli"

L'evasione fiscale "ha toccato livelli inaccettabili, incompatibili". Lo ha denunciato il presidente del Consiglio, Romano Prodi, che ha affermato che il fenomeno equivale "al 7% del Pil, come l'intera spesa sanitaria". Per questo - ha spiegato il premier - il governo intende "mettere in cantiere misure per il recupero del gettito dell'Iva, con nuovi controlli e facendo rispettare la legge". "Il livello di evasione fiscale - ha sottolineato il premier - è incompatibile con la stessa democrazia".

Obiettivi del governo, ha proseguito il presidente del Consiglio, sono la crescita e l'equilibrio sociale del Paese: "Stiamo lavorando in questa direzione, e la politica di bilancio è strumentale al raggiungimento di questo scopo".

Il risanamento è "un vincolo che dobbiamo fronteggiare" ed è necessario, ha sottolineato Prodi, "non perché qualcuno ce lo impone, siano essi i mercati internazionali o l'Europa, ma perché altrimenti non riusciamo ad approfittare del ciclo economico e delle condizioni favorevoli, che non sappiamo quanto dureranno".

Il presidente del Consiglio ha quindi ribadito che la "politica dei due tempi" non è attuabile, e che impegno del governo è combattere l'evasione, giunta a livelli "deprecabili": "E' uguale all'intera spesa sanitaria: Vogliamo chiudere gli ospedali per salvare gli evasori? Non lo possiamo fare".

Infine, una critica alla precedente amministrazione : "A poco più di un mese dall'insediamento dell'esecutivo - afferma Prodi - cominciamo a capire perché la spesa pubblica negli ultimi anni sia andata fuori controllo... Ogni ministro, all'atto dell'insediamento, ha trovato nel suo dicastero una situazione che va oltre l'immaginabile: strutture duplicate, qualche volta triplicate, soprattutto il consistente ricorso a strutture esterne alla pubblica amministrazione per l'erogazione di servizi inutili".

29 giugno 2006
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