Resoconto...
Eccomi. Oggi sono andata al funerale. Devo dire che mio marito (ex)di cui parlo sempre bene (bè, dai, quasi sempre...) non si smentisce mai. L'ho chiamato per chiedergli dov'era e mi è venuto incontro sul viale del cimitero, accompagnandomi poi dove c'erano tutti e restando la maggior parte del tempo vicino a me.
Ovviamente gli sguardi curiosi si sprecavano vedendoci, o rivedendoci per la maggior parte dei presenti, insieme...
Anche mia suocera mi è venuta incontro e mi ha stretto la mano, cosa che non mi aspettavo, visto che la sera prima mio marito mi aveva detto che sarebbe stato meglio se io non avessi salutato sua madre e suo fratello. Mio cognato invece ha proprio girato lo sguardo dall'altra parte e finto di non avermi vista. E pensare che per me è sempre stato il mio fratellino...però lo capisco. Lui adora suo fratello e mi odia per averlo lasciato (naturalmente la colpa è mia, no?)
Ho rivisto "amici" e "amiche" secolari, con cui abbiamo condiviso l'adolescenza e tante fasi della vita, che non mi hanno ovviamente degnato di uno sguardo, ma io non ho mai abbassato il mio e ho dispensato sorrisi.
C'era anche l'anziano che ha pronunciato il nostro discorso del matrimonio, che ho sempre considerato il mio "papà" spirituale, visto che i miei genitori non erano TdG. Lui mi ha preso la mano, me l'ha stretta forte, mi ha sorriso e mi ha detto: "Ciao cara". Solo questo, ma per me è stato sufficiente...
Tutti gli altri, ed erano tanti, un muro di gomma...
Ma non mi ha fatto male, non ho provato nè rabbia nè dolore, solo tanta pena per loro che sono ingabbiati in regole umane, che non possono mostrare i loro sentimenti, perchè io sono sicura che anche per molti di loro è stato un dolore dovermi ignorare. Ne sono certa perchè abbiamo condiviso troppe cose...e 30 anni...
Qundo ho visto la figlia del fratello deceduto, io non ce l'ho fatta: mi sono avvicinata, l'ho baciata e le ho detto: "Non posso, ma mi dispiace tanto". Lei mi ha risposto: "Grazie comunque". Non so cosa intendesse esattamente con quel "comunque" ma non me lo chiedo nemmeno perchè in quei momenti si dicono le prime cose che ti vengono in mente, mica si riflette tanto per trovare le parole giuste...
Per quanto riguarda la cerimonia funebre, un discorso assolutamente riciclato, uguale a tutti gli altri, riuscivo anche a prevenire le scritture che sarebbero state lette dall'introduzione che ne faceva l'oratore.
Schema classico:
- perchè si muore --> peccato adamico
- perchè anche noi --> trasmissione genetica dell'imperfezione
- dove si va dopo --> da nessuna parte
- che speranza c'è --> la risurrezione sulla terra paradisiaca
- esortazione finale --> meglio andare alla casa del lutto per riflettere sulla propria vita e cominciare o continuare a servire Geova
Solite argomentazioni stereotipate tipo:
Dicono che dopo la morte si passa a miglior vita ma, permettetemelo, non ho mai visto file di persone in attesa di passare a miglior vita. L'uomo desidera vivere, non morire. L'uomo è stato fatto per vivere sulla terra bla bla bla
Insomma, niente di nuovo sotto il sole, discorso per nulla toccante e assolutamente prevedibile.
Una chicca: una "sorella" che conosco da sempre, nata nella verità (ha 50 anni), figli di un anziano, sorella di due pioniere speciali... e che so essersi separata dal marito e forse raffreddata, si è presentata in jeans, ma ha chiacchierato amichevolmente con tutti, quindi non deve essere disassociata.
E pensare che io ero "in divisa": gonna lunga, maglietta...
Comunque, per fare un bilancio, sono contenta di esserci andata. L'ho fatto per la persona a cui volevo bene.
Un bacio a tutti voi e grazie per il conforto