Coppa Italia 08

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ti61no
00sabato 2 febbraio 2008 15:53
Juventus - Inter 2-3, la serata di SuperMario Balotelli



Grande spettacolo all’Olimpico di Torino dove Juventus e Inter si sono affrontate a viso aperto nel ritorno dei quarti di finale di Coppa Italia. Alla fine il campo ha decretato la vittoria per i nerazzurri per 2-3, risultato maturato grazie alla splendida doppietta del giovanissimo Balotelli. A segno anche Cruz, su rigore, mentre per la Juve i due gol portano la firma di Del Piero e Iaquinta.



Ranieri si affida, come ovvio, subito a Stendardo che fa coppia centrale con Legrottaglie; con Belardi tra i pali, la linea difensiva si completa col sempre presente Molinaro a sinistra e Birindelli a destra. Zanetti e Nocerino perni del centrocampo, Nedved e Salihamidzic sugli out, coppia d’attacco formata da Del Piero e Iaquinta. Mancini sceglie Toldo come portiere, Maxwell e Maicon come terzini con al centro Cordoba e Rivas; nella zona nevralgica del campo operano Pelé e Maniche, Jimenez e Stankovic più esterni, avanti Cruz e il minorenne Balotelli.



Per raccontare la prima frazione non bisogna usare molti giri di parole: il match è da subito intensissimo e nonostante il buon avvio dei bianconeri, gli ospiti passano al 9° con Balotelli, abile a sfruttare una disattenzione di Birindelli e a infilare, una volta a tu per tu, l’incolpevole Belardi. La Juve non si demoralizza e anzi pareggia 5 minuti dopo con una punizione di Del Piero deviata leggermente dalla barriera. Il protagonista della serata Balotelli si fa prendere dalla foga subito dopo il pareggio: colpisce Legrottaglie prima con una gomitata all’altezza dell’occhio e poi sulla nuca con l’altro braccio. Rimedia il giallo, ma ripeterà la performance “con braccia larghe” almeno in un’altra occasione, ci poteva stare il rosso.







I ritmi si mantengono alti, sventola di Maniche con Belardi che devia sul palo, Juve di nuovo avanti: cross di Del Piero, testa di Stendardo con Toldo che respinge sul palo e Iaquinta, lesto, lo infila da due passi di testa. La Juve ci crede, ma l’Inter non è domo e prima del riposo raggiunge il pari grazie a un rigore abbastanza netto: tiro di Jimenez e Salihamidzic la tocca col braccio un po’ alto e lontano dal corpo. I giocatori della Juventus richiamano l’involontarietà per la vicinanza fra braccio e palla, sottolineando l’ammonizione non commitata ad un Pelè già ammonito per un “mani” molto simile proprio un paio di minuti prima del rigore concesso. Saccani si prende la responsabilità confortato dal tocco comunque evidente sul campo, ma non sembra ci sia esattamente “uniformità di giudizio”. Tira Cruz ed è 2-2, risultato sul quale si chiude una fibrillante prima frazione.
Nella ripresa le emozioni sono subito forti. Nedved spara su Toldo un piattone che avrebbe dovuto portare in vantaggio i padroni di casa, Balotelli al 55° sigla la sua personale doppietta mettendo più o meno al sicuro la qualificazione: l’italo-ghanese riceve, spalle alla porta, palla da Stankovic, controlla e liberandosi fulmineamente di Legrottaglie batte con un bolide Belardi. Gol capolavoro. La Juve accusa il colpo, la partita si incattivisce, iniziano le sostituzioni.



Ranieri butta nella mischia Trezeguet e Camoranesi, i bianconeri spingono alla ricerca del pari ma lo fanno senza convinzione. L’Inter agisce di rimessa e sfiora il quarto gol con Cruz che solo davanti alla porta spedisce a lato. Gli ultimi sussulti della partita vedono protagonista Toldo che fa una parata eccezionale su Trezeguet; protagonista in negativo anche Camoranesi che rifila un calcione senza motivo a Pelé e si becca il rosso diretto. Anche qui qualche minuto prima Molinaro aveva rimediato un taglio sotto al ginocchio per un’entrata a gamba tesa di Vieira, testimonianza di animi decisamente surriscaldati nel finale.







Gli ultimi corner non portano a nulla: Inter batte Juve 3-2. I nerazzurri se la vedranno con la Lazio nelle prossime semifinali. Per la Juve l’occasione per concentrarsi solo ed esclusivamente sul campionato. In ogni modo gran bel match, due buone squadre, ottimo spettacolo!
ti61no
00sabato 2 febbraio 2008 16:21
Mario Balotelli, forza bruta e classe: è nato l'anti-Pato?

Nella serata di Coppa Italia un motivo d’interesse in più, come se il Derby d’Italia post-calciopoli non ne abbia già molti, si è aggiunto in maniera inaspettata: l’esplosione di Mario Balotelli, giovane attaccante della Primavera dell’Inter aggregato alla prima squadra, mandato in campo da Mancini e autore di una doppietta.

L’attaccante, potente e tecnico, è nato da genitori ghanesi a Palermo, ma all’età di 3 anni è stato dato in affidamento ad una famiglia bresciana di cui porta il cognome, Balotelli appunto. La sua è una carriera breve nella quale ha bruciato tutte le tappe: dal 2001 al Lumezzane esordisce in Serie C a 15 anni, viene immediatamente notato da molti club, compreso il Barcellona che lo convoca per un provino nell’estate 2006.

Il suo passaggio ad una società estera è bloccato dalla burocrazia italiana che non gli ha ancora concesso la cittadinanza nonostante sia nato e sempre vissuto nel nostro paese. Sembra destinato ad andare alla Fiorentina, ma l’Inter lo ingaggia all’ultimo momento.

I nerazzurri lo inseriscono nella Categoria Allievi, ma dopo i 19 gol segnati in 20 partite Balotelli viene proiettato fra i Primavera nella quale si rende ancora protagonista con altri 8 gol e la rete (su calcio di rigore) che vale la conquista dello Scudetto lo scorso anno nella finale contro la Sampdoria. L’Inter però non è soddisfatta di lui: il ragazzo studia poco, a scuola va male ed è costretta a punirlo per farlo rigare dritto. Mario impara la lezione e non crea altri problemi, così già quest’anno Mancini lo inserisce nella rosa e lo fa esordire in Campionato negli ultimi 2 minuti di Inter - Cagliari del 17 Dicembre 2007. In Coppa Italia lo lancia definitivamente nell’andata contro la Reggina dove gioca 90 minuti e segna una doppietta.

Nonostante questo la stampa non gli presta molta attenzione, praticamente nulla rispetto al clamore suscitato dal giovanissimo fenomeno che gioca nel Milan: Alexandre Pato. Quando Moratti, rispondendo alle domande dei giornalisti sull’esordio del brasiliano, dice di aver apprezzato Pato, ma di confidare nel “suo” Balotelli “più giovane di un anno, quindi avvantaggiato“, molti restarono perplessi.

Fino alle 21 di ieri, prima dell’inizio del match con la Juventus, in pochi avrebbero scommesso sul suo esordio dal primo minuto in una gara così importante. Mancini però ha sorpreso tutti trovando proprio in Balotelli l’uomo-partita: prima la rete del vantaggio all’inizio del primo tempo superando Birindelli e Belardi, poi quella del definitivo 3 a 2 al 10imo del secondo tempo con un autentico capolavoro di potenza e tecnica.

Stop spalle alla porta all’altezza del dischetto, resistenza alla pressione di Legrottaglie alle sue spalle e girata fulminea in pochi cm che si insacca all’incrocio bruciando il ritorno di Stendardo. Un gol bello e fondamentale che ha tagliato le gambe alla Juventus consegnando la semifinale di Coppa all’Inter.

In mezzo, fra i due gol, una prestazione autoritaria, ma condita da un paio di brutti episodi (la doppia gomitata su Legrottaglie in particolare) nei quali ha dimostrato di non aver ancora il pieno controllo nervoso della sua straripante forza fisica. Saccani ieri gli ha permesso di fare alcune cose che, in condizioni normali, avrebbero vanificato e reso impossibili le sue belle giocate. Un rosso al 15esimo del primo tempo, chissà, avrebbe magari rallentato di molto la sua carriera da professionista, una carriera che improvvisamente si spalanca luminosissima all’orizzonte.

I principali quotidiani hanno già lanciato l’inevitabile tormentone “Pato Vs. Balotelli“, ma fanno un errore: i due aldilà dell’età (18 anni Pato, 17 l’interista) hanno poco in comune come calciatori.

Se Mario manterrà le promesse il giocatore a cui davvero potrà essere paragonato è Adriano, non quello delle follie notturne, ma l’Adriano Imperatore che aveva fatto innamorare i tifosi dell’Inter.
ti61no
00domenica 25 maggio 2008 00:04
Finale all'Olimpico Coppa Italia: la rivincita della Roma sull'Inter arriva a fine stagione

I giallorossi superano per 2-1 i campioni d'Italia. Eurogol di Mexes e reti di Perrotta e Pelè per i nerazzurri. Spalletti: "Coppetta meritata".

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