Capite l'arte contemporanea?

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HEVAN
00giovedì 20 gennaio 2005 20:34
Quando si entra in un museo,una mostra o un esposizione di arte contemporanea,se non si ha una soldida conoscenza dell'evoluzione che l'arte ha avuto negli ultimi due secoli,dall'impressionismo al futurismo al dadaismo alla pop art L'arte che visitiamo non potrà mai essere capita,ci si ritrova davanti a tele bianche con solo due strisce di colore,ad oggetti come scope e lattine attacate su tela,a pezzi di arredamento capovolti ecc.Se invece si ha una solida concezione artistica si riesce davvero a percepire il significato dell'opera...noi tutti siamo legati agli schemi della bellezza classica,cioè tutti capiamo la grandezza di Michelangelo o Raffaello,ma se ci si ritrova davanti alle piu' innovative opere avanguardistiche si resta perplessi...
Tutt'oggi ci sono ancora critici che parlano di una morte dell'arte,e considerano i movimenti pittorici dell'ultimo secolo
un'arte "inferiore" alla precedente...
A mio parere bisognerebbe abolire quelle che sono le nostre pretese di conoscenza,e cercare di far capire l'arte contemporanea a tutti!!!E non solo ai pochi intenditori...
e' un discorso molto complesso ma spero di essermi spiegato e vorrei sapere come la pensate...
ps
spero che le discussioni intelliggenti che apro servano alla vostra rivalutazione nei miei confronti...Dato che mi è stato detto che parlo solo di una cosa...

WarriorBard
00giovedì 20 gennaio 2005 21:22
Re:
[Preludio Ot]

Scritto da: HEVAN 20/01/2005 20.34
spero che le discussioni intelliggenti che apro servano alla vostra rivalutazione nei miei confronti...


IntelliGenti, cazzo, i-n-t-e-l-l-i-G-e-n-t-i.
[/Preludio Ot]

Figurati, i miei frattali ricevono una quantità di critiche...poi bisogna anche vedere se sia vera arte quella frattale, dato è del tutto generata dal computer, l'"artista"[SM=x68122] di turno deve solo trovarlo e selezionarlo.
Molte di queste così criticate opere moderne hanno un significato molto soggettivo. Magari io in un quadrato rosso su sfondo bianco ci vedo la solitudine, un'altra persona ci può vedere la volontà di distinguersi dagli altri, un'altra ci può vedere la fissità.
[SM=x68121]

L'arte è una questione di quanti, e di giudizi soggettivi. Non serve a molto riflettere sulle cose così dichiaratamente soggettive.
[SM=x68121]
Pitipoto
00giovedì 20 gennaio 2005 21:38
E' ovvio che prima l'arte bisogna capirla e poi va' ammirata. O, in ogni caso, il capire un'opera te la fa piacere ancora di più.

Sull'arte contemporanea sono d'accordo con war sul fatto che sia molto soggettiva, ma sta all'artista cercare di fare capire il proprio pensiero attraverso i propri quadri (o opere).
Non penso che un'opera di un artista di questa arte abbia un significato che posso trovare io (lo spettatore), ma ha significato solo per l'artista stesso, che attraverso questo cerca di farci capire qualcosa, un concetto, un'idea.
Juzo-kun
00giovedì 20 gennaio 2005 22:55
L'arte secondo me ha smesso di essere "capita" da quando è stata inventata la fotografia. Slegandosi dall'obbligo della rappresentazione del reale/oggettivo, è passata alla rappresentazione del soggettivo... l'impressionismo è nato assieme alla fotografia e secondo me non poteva accadere diversamente. Finché c'è da dipingere un santo o una ninfa sono tutti d'accordo, quando si passa a dipingere la sensazione di un santo o di una ninfa apriti cielo, non ci sono due persone con la stessa testa e quindi per forza non può essere letta nella stessa maniera.

Ogni evoluzione ha un prezzo, l'impressionismo è passato al tentativo di esprimere i moti interni della persona, perdendo al contempo la sua cosiddetta "universalita".

Atrox, la critica ai frattali che hai ricevuto può essere facilmente smontata: anche un fotografo non fa altro che "scegliere" un particolare generato dalla Natura... il fatto che sappia scegliere esattamente il momento, raccoglierlo e mostrarlo agli altri non lo rende meno artista rispetto a un pittore, non credi?

La scelta dipende dalla sensibilità del singolo, esattamente come la creazione.

Detto questo, purtroppo è mia opinione l'arte contemporanea soffra di un'eccessiva volgarizzazione.

Mi spiego: c'è gente, un sacco di gente che ha talento, si sbatte, ha veramente qualcosa da dire e i mezzi per dirlo. Purtroppo quello dell'arte moderna è un mondo abbastanza infame, dove "l'artista" non è altro che un prodotto da smerciare esattamente come un detersivo.

OK, anche Michelangelo e Leonardo da Vinci hanno dipinto per la pagnotta, ma erano Leonardo Michelangelo.
Però per i suoi contemporanei Leonardo era "un meccanico", non uno qualsiasi, ma pur sempre un meccanico.

Negli anni sessanta è un po' nata questa mitizzazione dell'artista... (e c'è anche chi ci ha ironizzato abbastanza pesantemente sopra).

Forse è meglio se vado a letto e la smetto di pontificare....


Cià
JK


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"And yet, there remains time to create, to create, and escape."


[Modificato da Juzo-kun 20/01/2005 22.56]

.Pkergirl.
00venerdì 21 gennaio 2005 06:55
(Ma si dice "fràttali" o "frattàli"? [SM=x68123] )
Juzo-kun
00venerdì 21 gennaio 2005 08:57
Io ho sempre detto frattàli (ma sono anche nota per sbagliare sistematicamente gli accenti nella pronuncia)

Cià
JK
LK
00venerdì 21 gennaio 2005 09:18
Anch'io (ma non è che goda di fama migliore con gli accenti)

Riguardo all'arte contemporanea, sarà che ho un animo gretto e insensibile, ma se vedo qualcosa che ha tutta l'aria di panna montata spruzzata in una giornata di bora e finita completamente fuori dalla torta a formare 2 metri quadrati di massa amorfa, non è che mi venga in mente l'insostenibile leggerezza dell'essere... se almeno l'artista si sprecasse a metterci un cartellino con un nome decente...


manzpker
00venerdì 21 gennaio 2005 10:57
Ho fatto sempre molta fatica a comprendere questo tipo di arte. Non so se avete mai sentito parlare di Merz, il più grande artista di arte "povera", recentemente scomparso. Il comune di Torino, qualche tempo fa, gli ha commissionato alcune opere per abbellire alcune zone del centro. Sulla Mole Antonelliana, ha fatto mettere una sequenza di numeri, in rosso, (2, 4, 8, 16 e cosi' via) fino ad arrivare alla cima della costruzione. Nessuno, tranne pochi eletti, ha capito cosa rappresentassero... Davanti al mio ex liceo, ha invece messo un muro grigio... era orribile (anche se, devo dire, si abbinava bene al grigio cielo della cittá).
Quando sono andato a Barcellona ho visto alcuni quadri di Miró, tra i quali uno mi ha impressionato particolarmente: uno spazio bianco con una linea frastagliata che lo tagliava diagonalmente.
Il punto è questo: se vedo L'ultima cena, o il David, mi rendo conto che, oltre a lasciarmi qualcosa, sono opere che mai riuscirei ad eguagliare. Quando siamo tornati in classe dopo la gita a Barcellona qualcuno ha fatto uno schizzo sulla lavagna simile al quadro di Mirò e ha detto: ecco, ora perchè non dovrei diventare famoso anche io??
Giustamente, quella moderna è un'arte molto soggettiva e concettuale, dove la forma è al servizio del contenuto e non in armonia con esso (come invece avviene nell'Ultima cena, ad esempio). Puó piacere o non piacere, ma è difficile trovare categorie univoche per giudicarla...
A me personalmente non piace molto, anche se ho visto anche alcune opere che mi hanno colpito. C'è arte moderna e spazzatura moderna. Ma la domanda che mi pongo sempre è: se un gabinetto con un uovo sodo sopra è arte, allora tutto potenzialmente puó essere Arte? E quindi, che cos'è veramente l'arte?

/lyxor/
00venerdì 21 gennaio 2005 12:00

Quando siamo tornati in classe dopo la gita a Barcellona qualcuno ha fatto uno schizzo sulla lavagna simile al quadro di Mirò e ha detto: ecco, ora perchè non dovrei diventare famoso anche io??



perché il tuo socio è arrivato un po' tardi


Ma la domanda che mi pongo sempre è: se un gabinetto con un uovo sodo sopra è arte



c'hai quasi preso




E quindi, che cos'è veramente l'arte?



"Arte è dare senso a oggetti" (c)wago&lyxor

è arte anche tutto quello che non ha un'applicazione pratica immediata
manzpker
00venerdì 21 gennaio 2005 12:53
E' una definizione molto opinabile, che peró centra il problema:
la svalutazione dell'arte. Prima artisti erano pochi, mentre ora chiunque crei qualcosa di non immediata utilitá pratica è artista.

ps: ma poi, scusa, un architetto che crea un ponte o un planetario particolari e da tutti apprezzati (che hanno un'utilitá ben visibile) non fa a volte un'opera d'arte? sto pensando a Santiago Calatrava (planetario di Valencia), tanto per fare un esempio. La definizione che mi hai dato non regge.
Wago
00venerdì 21 gennaio 2005 13:13

Figurati, i miei frattali ricevono una quantità di critiche...poi bisogna anche vedere se sia vera arte quella frattale, dato è del tutto generata dal computer, l'"artista" di turno deve solo trovarlo e selezionarlo.


Perdonaci, ma staremmo parlando dell'arte riconosciuta come tale. Che ne so, i Warhol o i Pollock (che gia' sono dei classici pero', oramai), mica gli Atrox qualunque.
Beh, io diro' una cosa dell'arte figurativa che penso pure della musica. Ok, si sta andando verso una decostruzione del concetto di opera d'arte. Niente di male in tutto cio'. Una volta arte era disegnare la mela perfetta, poi e' diventato disegnare la mela bacata, dare l'idea della mela, carpire la geometria della mela, fare una mela di plastica, mangiare una mela in pubblico, cagare i semini di mela e metterli all'asta su ebay. Piacere, ma prima o poi si arriva in un vicolo cieco e bisogna tornare indietro. Smonta smonta, prima o poi dovrai rimontare. L'arte "contemporanea" intesa come lo e' ora inizia ad essere non solo fine a se' stessa (cosa piu' che giusta), ma anche derivativa rispetto a se' stessa, banale, conservatrice (perche' se faccio una tela bianca e la chiamo opera d'arte, la prima volta sono un genio, la seconda sono un furbacchione, la terza sono ripetitivo). E' questa l'inflazione a cui si va incontro.
--


wago
= Falso e senza motivo di essere =
Le piace Bowie?

[Modificato da Wago 21/01/2005 13.40]

Juzo-kun
00venerdì 21 gennaio 2005 14:25
Re:

Scritto da: manzpker 21/01/2005 10.57
Quando siamo tornati in classe dopo la gita a Barcellona qualcuno ha fatto uno schizzo sulla lavagna simile al quadro di Mirò e ha detto: ecco, ora perchè non dovrei diventare famoso anche io??



Ti quoto Bruno Munari (a memoria):

Se uno dice 'lo posso fare anch'io'
Vuol dire 'lo posso rifare'
Se no l'avrebbe già fatto prima

Secondo me l'arte moderna non sta tanto nella perizia tecnica quanto nell'essere primi a fare un tipo di espressione mai provato prima. Mirò ci ha pensato per primo, e quindi è diventato famoso. Idem per Duchamp: prima di lui nessuno aveva pensato a mettere un cesso su un piedistallo (lui era famoso già prima, comunque).

Però sono d'accordo su chi dice che l'arte moderna, oggi come oggi, sta sempre più diventando fine a se stessa. (Nel mex prima io ho scritto 'volgarizzazione'... ho sbagliato, il termine più simile a quello che intendo è 'banalizzazione').

Ebbene sì, apprezzo l'arte anche quando ha una funzione - non a caso adoro i movimenti artistici che pensavano principalmente all'uso dell'oggetto, o meglio, alla sua funzione in rapporto con l'estetica. Design, insomma - come tecnico della grafica è anche una mia deformazione professionale. Bauhaus, eccetera.

Per banalizzazione intendo quello che fa dire: "oh, ha dipinto una mucca di rosa fosforescente e l'ha appesa in cima alla Torre Asinelli, quindi è un artista."

Si, vabbè, povera mucca... ma lo scopo? Dimostrare cosa? Quale percorso mentale ha seguito? Boh.

Cià
JK

essekappa
00venerdì 21 gennaio 2005 14:54
quoto l'amica Juzo-kun!
nonchè la visione di wago.

un'arte in cui c sn cose geniali nel mezzo ci sta.
un'arte che deve meccanicamente fare una cosa perchè prima nessuno l'ha fatta ci sta un po' meno.
la provocazione in mezzo alle provocazioni perde significato.
è come lo stesso messaggio ripetuto
e secondo me c'è anche un discorso di quantità/qualità.

trauma...
00venerdì 21 gennaio 2005 15:16
Re:

Scritto da: Wago 21/01/2005 13.13

(perche' se faccio una tela bianca e la chiamo opera d'arte, la prima volta sono un genio, la seconda sono un furbacchione, la terza sono ripetitivo). E' questa l'inflazione a cui si va incontro.

[Modificato da Wago 21/01/2005 13.40]




Probabilmente non lo sei nemmeno la prima volta, un genio...
.Pkergirl.
00venerdì 21 gennaio 2005 15:37
Una volta stavo sfogliando un catalogo di quadri di arte moderna e mi ha colpito una serie di quadretti intitolata "cinque filosofi greci" (sì, mi pare fossero cinque @.@). Ogni quadretto era un foglio giallino con il nome di un filosofo greco scritto in una grafia disordinata in blu.
Il prezzo? Esorbitante.

Personalmente, non ci vedo niente, a parte l'intenzione di un omaggio ai filosofi in questione. Interpretazioni? o.o"
* ~ * Pkergirl * ~ *

[Modificato da .Pkergirl. 21/01/2005 15.38]

Juzo-kun
00venerdì 21 gennaio 2005 20:46
Re:

Scritto da: .Pkergirl. 21/01/2005 15.37
Una volta stavo sfogliando un catalogo di quadri di arte moderna e mi ha colpito una serie di quadretti intitolata "cinque filosofi greci" (sì, mi pare fossero cinque @.@). Ogni quadretto era un foglio giallino con il nome di un filosofo greco scritto in una grafia disordinata in blu.
Il prezzo? Esorbitante.

Personalmente, non ci vedo niente, a parte l'intenzione di un omaggio ai filosofi in questione. Interpretazioni? o.o"



Dipende da quanto sei in sintonia col suo modo di pensare e quanto hai la propensione a quella che viene definita "la nobile arte della se*a mentale" ;)

Faccio un esempio. Presente quel quadro di Magritte, quello con una enorme pipa e sotto la scritta (in francese) "questa non è una pipa"?

La prima volta pensi: "Magritte, mi stai pigliando per il culo?"

La seconda pensi: "però non ha mica tutti i torti... quella non è una pipa, è la rappresentazione di una pipa."

ScottMcCloud nel suo libro "understanding comics" (che vi consiglio, fra l'altro) ha fatto un'analisi eccezionale di questo quadro, e dell'idea che gli sta dietro - ovviamente l'idea che ScottMcCloud si è fatta nella sua testa.

Ma Magritte lui lo conosce già, sa che i suoi quadri hanno un realismo spiazzante e dei titoli assolutamente insensati: quello della pipa si chiama "Il tradimento delle immagini"... e in effetti dichiarare che la pipa che vedi non è una pipa non è un po' come tradirne l'immagine?

E alla fine pensi: "Eh, sì, Magritte, mi stai proprio pigliando per il culo, ma almeno me ne sono accorta, tiè!"

Filosofi: forse l'autore voleva rappresentare l'idea dei filosofi tramite la parola. Un filosofo lavora sulle idee e sulla parola, quindi la nuda parola alla fine può essere il modo giusto per rappresentarli.

Che poi 'ste robe abbiano dei prezzi da manicomio fa parte di quel nefasto processo di commercializzazione di cui parlavo più su... la speculazione regna sovrana, purtroppo.

Cià
JK

Hmmm... forse è meglio se torno a lavurà...

EDIT: e a lezione di italiano =_=;



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"And yet, there remains time to create, to create, and escape."


[Modificato da Juzo-kun 21/01/2005 20.47]

[Modificato da Juzo-kun 21/01/2005 20.49]

WarriorBard
00venerdì 21 gennaio 2005 21:26
Re:

Scritto da: Wago 21/01/2005 13.13

Perdonaci, ma staremmo parlando dell'arte riconosciuta come tale. Che ne so, i Warhol o i Pollock (che gia' sono dei classici pero', oramai), mica gli Atrox qualunque.
21/01/2005 13.40]




Non sto dicendo che i miei frattàli siano arte :P

Riflettendo sulla soggettività dell'arte moderna, si potrebbe dire che gli artisti moderni mancano di capacità comunicative...vabbè che è una congettura ovvia, però.

Juzo-kun
00venerdì 21 gennaio 2005 21:36
Rimanendo nell'ovvio...

Per comunicare ci vogliono essenzialmente due cose:

1) un codice e un sistema di parametri di riferimento in comune ad ambedue le parti in comunicazione
2) ...qualcosa da dire [SM=x68094]

Cià
JK


Akira89
00sabato 22 gennaio 2005 15:41


Tutt'oggi ci sono ancora critici che parlano di una morte dell'arte,e considerano i movimenti pittorici dell'ultimo secolo
un'arte "inferiore" alla precedente...



Secondo il mio modestissimo parere l'arte è sempre arte, non c'è nè arte superiore, nè arte inferiore, è solo che l'arte è flessibile e cambia a seconda dei tempi. Quindi l'arte moderna è solo differente da quella neoclassica, rinascimentale o umanistica ecc... e non deve essere considerata inferiore, perchè un po' rispecchia il nostro animo di gente dei tempi nuovi, quindi dire all'arte moderna inferiore è come dire che la nostra mentalità è inferiore rispetto a quella del passato...
WarriorBard
00sabato 22 gennaio 2005 16:16
A parte che non vuol dire nulla che l'altre moderna è inferiore...inferiore come? Inferiore in qualità? Questa è una cazzata, perchè si tratti del david, si tratti del quadro bianco con la crepa nera, c'è pur sempre una persona che dà il suo giudizio alla fine.
[questo ponendo come presupposto il fatto che l'essere umano sia senziente e che la variante intellettuale della mente umana sia maggiore della variante conformista. Variante? Oo]
manzpker
00sabato 22 gennaio 2005 16:36
Al di lá del giudizio soggettivo (che in effetti sta alla base dell'arte moderna), molti critici sostengono che l'arte moderna nasce dopo i grandi artisti del Rinascimento. Perchè? Perchè molti pittori e scultori si resero conto di non poter mai eguagliare un Leonardo o un Michelangelo sul loro stesso campo, dato che avevano raggiunto la perfezione e l'estrema sintesi di bellezza e armonia. Quindi incominciarono a sperimentare, a cercare nuove innovative soluzioni. E proprio alla fine del Cinquecento infatti che si cominciano a vedere i primi segnali di arte moderna. Io sono abbastanza d'accordo con questa tesi: sebbene siano due tipi di arte differenti, la antica e la moderna sono strettamente connessse tra loro. Questo solo come spunto di riflessione...
HEVAN
00sabato 22 gennaio 2005 19:25
L'arte dei nostri giorni che si ritiene "spazzatura"non è detto che fra qualche secolo non venga rivalutata,l'arte per evolversi deve per forza irrompere con qualcosa di nuovo,ed è piu' che normale che i contemporanei in un primo momento non la capiscono...Un caso esemplare è quello dell'impressionismo!
Il 15 aprile 1874 ci fu la prima mostra impressionista,con opere di DEGAS,MONET,RENOIR ECC.La mostra fu un completo fallimento,le poche persone che andarono a visitarla erano solo curiose o semplicemente ci andavano per riderci sù!Non a caso il termine impressionismo fu dato da alcuni critici in senso dispregiativo a queste opere,in quanto L'impressione è una forma di emozione istantanea,veloce e brutta quindi non meditata o studiata...
[SM=x68100]
essekappa
00sabato 22 gennaio 2005 19:28
nonono.. fermo fermo..'cavolo dici?
guarda che se prendi uno che disegna coi controcazzi e gli dai la gioconda lui tela copia senza troppi problemi.

le cause sono la fotografia, per cui fare un ritratto nn aveva senso
e il conseguente cambiamento nel ruolo dell'artista.
HEVAN
00sabato 22 gennaio 2005 19:55
Re:

Scritto da: essekappa 22/01/2005 19.28
nonono.. fermo fermo..'cavolo dici?
guarda che se prendi uno che disegna coi controcazzi e gli dai la gioconda lui tela copia senza troppi problemi.

le cause sono la fotografia, per cui fare un ritratto nn aveva senso
e il conseguente cambiamento nel ruolo dell'artista.




E' vero,ma che c'entra con quello che ho detto?????
E' poi l'impressionismo non nasce solo a causa della fotografia!!!!! Infatti le opere che rispettavano i canoni accademici coninuarono ad esserci e venivano esposte nel "solon"
la mostra ufficiale che decretava la fama degli artisti,essendo le opere impressioniste state rifiutate dalla giuria del salon organizzarono una mostra autonoma ospitata dal piu' importante fotografo parigino "NADAR"...L'impressionismo nasce piu' come necessita che l'artista ha di mostrare come l'occhio percepisce
la realta' senza significati ideologici-politici propri del realismo.
[SM=x68100]


essekappa
00domenica 23 gennaio 2005 13:18
vedi hevan. se prima io ero un aristocratico e pagavo michelangelo obbligandolo a farmi fare il ritratto è diverso da ora che sono un borghese e vado da un fotografo.

è diverso appunto perchè il michelangelo oggi dipinge ciò che vuole e lo espone nel salon sperando poi che qualcuno compri qualcosa.
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