BORKEN FLOWERS, Jim Jarmush

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marco83p
00mercoledì 7 dicembre 2005 09:59
consigliio broken flowers.

uno dei pochi cineasti americani davvero alternativi (sia per quel che riguarda la produzione che, soprattutto per quel che riguarda l'estetica dei propri "prodotti")che sono riusciti ad avere successo.

un cinema che impone i propri tempi, che lascia il tempo di ridere, di godere delle immagini, di riflettere sui tempi.
un cinema che riflette i tempi che corrono.

l'universo femminile delineato con l'occhio (anzi, con la mente, con i sogni) di un DonGiovanni declinante (ma ancora affascinante).

un uomo che per la prima volta nella sua vita affronta se stesso ed il proprio passato uscendone sconfitto.

il vuoto di un uomo, in viaggio attraverso una nazione vuota.

una ricerca senza fine.

PS PICCOLO OMAGGIO A NEIL YOUNG (solo per feticisti!)
si noti che il bizzarro nome della fiorista (Sun Green) è lo stesso di un personaggio di Greendale, il bellissimo concept album di Neil Young (che aveva musicato Dead Man, e sul quale viceversa Jarmush aveva realizzato il bel documentario Year of the Horse).
marco83p
00venerdì 9 dicembre 2005 10:56
posto la recensione di una mia amica..
BROKEN FLOWERS E IL FREDDO DEL MARTEDì SERA


In realtà Broken Flowers sono esattamente i fiori che si spezzano e si frantumano accanto al divano di Bill Murray. I petali che cadono. crollano. Mentre lui da quello stesso divano guarda la sua vita oscillare dopo una lettera rosa. Questo film è lo sguardo immobile di Murray mentre guarda la tv. Siamo noi che guardiamo. Le immagini, in generale. Le immagini, di solito stra ripiene di informazioni, dettagli note appunti indizi. E qui invece

La rarefazione, la lentezza, ogni scena che si chiude in dissolvenza, come una tendina, come una cornice attorno alla figura di Don.

Può irritare, come è successo a me, osservare il piglio e l'alone da dongiovanni spezzacuori di Don, ché mi ricorda un po' "Lost in Translation" e invece non c'entra nulla. Sono due pianeti, due rarefazioni completamente differenti.

Gli indizi, il rosa. Le risate che emergono sotto un filtro pesantissimo. Ma soprattutto, gli indizi di una struttura che non porta a nulla. Ma Jarmusch è così. Ed è semplicemente geniale che alla fine, dopo il quasi-risolvimento mancato del mistero-figlio, Don rimane solo, in mezzo alla strada, la macchina da presa gira attorno a lui, è il vuoto totale. Lo smarrimento, il punto non è se la ricerca era vera o un pretesto per scompigliare la sua vita; se quello è davvero suo figlio eccetera eccetera. È l'eccentricità di Jarmusch. È che l'auto che dopo qualche secondo passa davanti a lui, e il volto che noi vediamo sgranato, dal finestrino abbassato, beh quello è il figlio di Bill Murray. Homer Murray. Non Don, ma Bill. Se questa non è sagace ironia.



l'ironia minimalista degli incontri con il passato. Un minimalismo assurdo che passa per dettagli e incroci di sguardi talmente sottili da passare leggeri ed è normale sentire un film che non scorre, gridare all'assurdo perché non accade nulla. Ma il nulla accade nelle virgole, nelle parentesi, nei silenzi e nelle pause. I sogni che intersecano il viaggio e dai colori sgranati ne fuoriesce evidenziata semplicemente la bellezza eclettica di ciascuna donna incontrata nel viaggio.



Perché di solito tendiamo a guardare ciò che riempie il quadro, i colori più forti. E non osserviamo ciò che scorre nel mezzo, nelle intersezioni. E perché quando finisce un film non sempre è giusto capire esattamente cosa è avvenuto, dove si voleva arrivare e perché. Un film può anche essere un viaggio che non termina con lo scorrere dei titoli di coda.

[e dopo il delirio scrittorio, vado a dormire.]
chiaracinefiloerrante
SparaYuri
00venerdì 9 dicembre 2005 17:51
Re:

Scritto da: marco83p 07/12/2005 9.59
consigliio broken flowers.

uno dei pochi cineasti americani davvero alternativi (sia per quel che riguarda la produzione che, soprattutto per quel che riguarda l'estetica dei propri "prodotti")che sono riusciti ad avere successo.

).




e come disse Tom Waits, dopo aver vinto un premio per miglior disco alternativo: "Ok, thank you...but...only a question...alternative at what?"


SparaYuri
00venerdì 9 dicembre 2005 17:53
cmq J.J. è uno dei miei preferiti...appena vedo il film ti farò sape' impressioni se me ne ricordo [SM=g27828]
marco83p
00sabato 10 dicembre 2005 10:04
in effetti "alternativo" è un termine che vuol dire tutto e niente insieme. però se conosci jarmush capirai certamente a cosa mi riferisco! saludos! marco
Tullabeg
00sabato 10 dicembre 2005 18:27
Bel film davvero.. Alcuni l'hanno avvicinato a Don't come knocking di Wim Wenders (che io ho preferito), a mio parere in comune hanno solamente la situazione di base..
palpitazione tenue
00lunedì 12 dicembre 2005 08:57

Bello. è Jarmush, non ai livelli di "Ghost dog", ma comunque bello.
solo un'annotazione: Lost in transaction non c'entrerà nulla, è vero, ma l'unico aspetto negativo del film (ma forse non dipende da Jim) è Bill Murray che rifà Lost in transaction, stesse espressioni, stesso doppiatore fastidioso. Non era il caso proprio perchè i due film sono molto lontani tra loro.

L.
marco83p
00martedì 13 dicembre 2005 12:03
Re:

Scritto da: palpitazione tenue 12/12/2005 8.57

Bello. è Jarmush, non ai livelli di "Ghost dog", ma comunque bello.
solo un'annotazione: Lost in transaction non c'entrerà nulla, è vero, ma l'unico aspetto negativo del film (ma forse non dipende da Jim) è Bill Murray che rifà Lost in transaction, stesse espressioni, stesso doppiatore fastidioso. Non era il caso proprio perchè i due film sono molto lontani tra loro.

L.



non ho ancora visto Lost in traslation ma un'amica che era con me e che l'ha visto ha fatto la stessa identica osservazione..bau
SparaYuri
00mercoledì 14 dicembre 2005 18:10
quoto il film
yes yes...andatevelo a vedere è forte...a me è piaciuto pue lui cmq, ha recitato bene...

il miglior film di j.j. però per me non è gost dog...ma resterà per sempre il capolavoro di Daunbailò

i scream
yuo scream
we all scream
for an ice cream


batto
00mercoledì 18 ottobre 2006 21:55
L'ho visto adesso... devo proprio dirlo, non mi è piaciuto per niente. Scontato, lento, personaggi costruiti.
Che sofferenza arrivare alla fine...

[Modificato da batto 18/10/2006 21.56]

kitaj
00mercoledì 18 ottobre 2006 22:06
ma dai, Batto? stavo per scrivere (e infatti lo sto scrivendo) che a me è piaciuto davvero molto. se devo fare un paragone (perché devo? lo voglio) per la presenza dell'attore principale, mi è piaciuto MOLTO di più di "Lost in Translation".

adoro i film americani spiccioli, dove non accade niente più di tanto e hai il respiro della provincia e tempo per riflettere.

poi la faccia di tolla di Murray in tutto quello che gli capita è impagabile.
batto
00mercoledì 18 ottobre 2006 22:19
A me sembra una recita del teatrino della canonica di Migliarina.
Lascio stare la recitazione di Bill Murray che secondo me è molto bravo, ma qui dice 10 parole (e sempre quelle) in tutto il film. Gli altri attori... mamma mia... che tristezza! Tutti fatti a pennello per il copione. La fotografia del film sarebbe anche stata bella se la regia non si fosse soffermata troppo su fermi primi piani di Murray (che non apriva bocca).
bradiporosso
00venerdì 20 aprile 2007 02:11
mi è piaciuto molto
ho trovato riuscitissimi praticamente tutti i personaggi
la sceneggiatura scarna ma funzionale
e bill murray tagliato ad hoc per il ruolo
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