Ancora "Panem et Circensens"

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Spir@L Out
00venerdì 7 luglio 2006 15:42
A distanza di oltre due millenni la scienza demagogica, oculatamente usata ed incrementata dall’intellighenzia padronale e del potere pubblico, non è cambiata nella sostanza. Sono cambiate le forme e le modalità in rapporto ai nuovi strumenti di sfruttamento del lavoro-dipendente. Sin da allora -ma si potrebbe dire sin da sempre - l’elemento forte-furbo del popolo sa che alla gran massa dello stesso basta ben poco per essere pago, mite e servile (oggi nonostante ormai secoli di rivendicazioni sindacali).

I forti-furbi di oggi, come quelli di ieri, condensano ancora la “psicologia dell’individuo-massa” - di quello, per meglio intenderci, che, incapace di un’autosufficienza, si ritrova nella massa di chi cerca sempre qualcuno o qualcosa cui applaudire - nell’antico “panem et circenses”, per panem intendendo il pane ovvero quel tanto per non morire, e per circenses i giochi allora cruenti del Circo, che rispondevano agli istinti sadico-animaleschi della massa (entità superindividuale a sé stante) ma anche allo loro rabbia repressa di scontentezza inconscia contro i padroni e gli uomini del potere e che, in quell’occasione fungevano da valvola di scarico. Il gioco era fatto.

Anche oggi - mutatis mutandis - avviene la stessa cosa. Il “panem et circenses” è tuttora validissimo. La locuzione era un accusativo (sia detto per chi sa di latino) in quanto sottintende il verbo dare o un equivalente. Oggi il “pane” è dato a quasi tutti, non necessariamente dallo Stato - che è sempre meno sociale e quindi sempre meno garante del diritto alla vita delle nuove generazioni - ma da fonti diverse, la più frequente delle quali è il nucleo familiare di appartenenza a cui talora suppliscono - pur continuando a parlare di “patria del diritto” - suoceri e nonni!

I “circenses” di oggi sono molteplici e variegati. La scienza demagogica – dobbiamo ammetterlo – ha superato la scienza sociale. Il tripudio di folle di tifosi per il successo della squadra di calcio del cuore, è un’antologia vivente di cittadini “cornuti e contenti” (con la sola eccezione dei “direttori interessati dell’orchestra”). La bandiera italiana che, in occasione dei cosiddetti “mondiali”, si vede pendere o sventolare da balconi e finestre di “tifosi”, diventa quasi l’emblema di un’imbecillità diffusa e - lo dico senza spirito nazional-reazionario - un vilipendio sui generis dei simboli-valori di una nazione, che sia - come dovrebbe essere - una “famiglia” di concittadini consapevoli delle proprie tradizioni e dei propri diritti e consapevolmente impegnati a farli rispettare. Una nota parimenti stonata è l’inno nazionale eseguito in occasione di giochi-spettacolo, recitati da mercenari nel contesto di una vera e propria industria di profitti parassitari, che nulla hanno a che vedere con lo sport. Le folle dei “tifosi” fanno parte sé: si accendono contro gli “avversari” - come se si trattasse di nemici veri - e si caricano di rabbia aggressiva quando qualcosa, a loro avviso, lede la loro onorabilità di “sudditi fedeli” di una fazione cosiddetta sportiva!

La demagogia del tifo per il calcio è intenzionalmente favorita dal padronato e dal potere politico oggi “asservito” a quello e, al momento, molto sfacciatamente dalla Rai Uno della Tv cosiddetta di Stato, che conferma quanto ho appena detto, e che si macchia di una vergognosa campagna “ottundente” di masse sempre più larghe di “patiti” che, pur quando non dispongono di un buon potere di acquisto, fanno sacrifici, talora “ridicolmente eroici”, per andare ad assistere ad una partita, come stanno facendo oggi con i “mondiali”. Cresce la sistematica catechizzazione (leggi “cretinizzazione”) di giovani e meno giovani che, se “svegli e vigili”, socialmente parlando, darebbero fastidio al binomio padronato-potere.

Mentre i “cornuti contenti” saltano dalla gioia o cadono in depressione per l’offesa dell’insuccesso, incuranti dei propri diritti, naturali e civili, i “padreterni” - industriali del calcio e calciatori di grido - progettano miglioramenti alle loro abitazioni da nababbo in “paradisi terrestri” talora sconfinati, e alle “barche da sogno” alla faccia delle masse cretinizzate alla cui “mitezza animale” devono i loro privilegi. Le notizie sui mondiali sono al primo piano anche nelle TV di Mediaset e spesso occupano una buona fetta dei notiziari. I “mastri demagoghi” dicono che il popolo va accontentato: egli richiede tutto questo ed eccolo ben servito! E’ una delle menzogne più ricorrenti e più autoaccusanti di chi le pronuncia perché la verità è ben altra: “il popolo chiede ciò che indotto a chiedere”. E’ la stessa favola della pubblicità consumistica. Abbiamo anche i pubblici filosofi del pallone (ma anche degli altri sport-spettacolo industriale), i quali ci fanno speciosi discorsi basati sul nulla. Altro che creatività!

Fanno parte dei “circenses” i pubblici serotini ludi salmodianti organizzati da parroci con lunghi cortei di bambini e bambine con in mano ceri accesi (per rendere più suggestiva la manifestazione “religiosa”). Sono scene che riproducono in miniatura il fenomeno della suggestione oceanica di Piazza S. Pietro, ma forse più gravi perché scoprono la faccia della catechesi infantile, la quale, alla luce del diritto - e della sana pedagogia - è un vero crimine. Tali cortei ricordano la manipolazione dei minori da parte del mondo islamico - dei quali poi non ci si dovrebbe sorprendere - ma ricorda ancor più le manifestazioni pagane per via di statue e di simboli materiali della fattispecie, i fenomeni tribali con al centro l’ “onnipotente” stregone ma anche gli “auto-da fé” della Santa Inquisizione! L’educazione alla ragione, all’apprendimento della scienza e alla responsabilità critica e morale sin dagli anni più verdi, non ha niente a che vedere con il “sequestro preventivo della coscienza”, che è la catechesi dell’innocente (che produce il classico “oppio dei popoli”).

Mentre i “circenses” moderni esplicano la loro funzione (e ce sono altri, come l’uso festaiolo dell’auto), i responsabili (si fa per dire) aggiustano i loro conti secondo i parametri non dell’economia vera, che presuppone (ma non ne parla nemmeno la sinistra al potere!) l’uso di una moneta passiva, “distributiva” dei beni del lavoro e quindi del potere di acquisto secondo equità e bisogno, ma della predonomia-monetocrazia, in cui la moneta la fa da padrona imponendo condizioni utili solo alla funzionalità del “gioco predatorio” e della conservazione della ricchezza parassitaria senza limite. Tali condizioni comportano beni e servizi di prima necessità sempre più cari, inadempienza di lavori socialmente utili e necessari “per mancanza di fondi - sic!”, un fisco sempre più avido, accanto ai fenomeni cronici della disoccupazione, della precarietà anche senile, dell’incertezza e della povertà fino all’indigenza totale contro “padreterni” che non sanno quanto posseggono.

“Panem et circenses”: siamo ancora ai tempi del Circo nel terzo millennio: esultate, tifosi, la vostra squadra ha fatto un nuovo gol. Ma se vi resta tempo, piangete sulla vostra incommensurabile immaturità e credulità.

Carmelo R. Viola

Fonte: RINASCITA.INFO



Non so chi sia e mi scuso, ma sto amando quest'uomo.

Sai dire "lavaggio del cervello"?
caoswonderland
00venerdì 7 luglio 2006 20:17
Re:

Scritto da: Spir@L Out 07/07/2006 15.42
Non so chi sia e mi scuso, ma sto amando quest'uomo.

Sai dire "lavaggio del cervello"?



Quoto.
=storto=
00venerdì 7 luglio 2006 20:57
dipende dalla propia volontà farsi fare il lavaggio del cervello o no...nei tuoi post ti scagli contro il mondo del calcio,come se foose il paliativo di una vita misera o come un diversivo per le malefatte mondiali....permettimi di dire che questo è un po generalizzare e che il significato che hanno i mondiali è soggettivo per ogni persona..per un bambino che gioca a calcio o per una persona che crede ancora nel propio paese tifare italia puo rappresentare una " rivincita" dei valori in cui crede,
per un ultras la partita dell italia diventa solo un pretesto per fare casino e ammazzarsi di birra per dimenticare che il giorno dopo deve lavorare per uno stronzo che lo paga 800 euro al mese(massiimo rispetto per chi si fa un mazzo per cosi poco ,si intenda).
per me ogni fatto della vita puo avere mille significati...sta solo alla sensibilità delle persone saper vedere oltre la superficialita delle cose e dare un significato propio agli eventi.
ecco, forse piu che lobotomizzati siamo un po anestetizzati ma il risveglio dipende solo da noi.
la colpa(se per caso ce n'è una) non è solo di chi organizza i giochi al colosseo ma anche di chi li guarda subendo gli eventi.

cmq mi sono piaciuti i tuoi post, complimenti [SM=g27823]
Spir@L Out
00domenica 9 luglio 2006 14:00



Vignetta tragicomica, direi più tragica che comica
Tankian88
00domenica 9 luglio 2006 14:01
Re:

Scritto da: Spir@L Out 09/07/2006 14.00
Vignetta tragicomica, direi più tragica che comica



Condivido che la tv è la rovina di molta gente.. ma ora rispondi a sta domanda... lo sai che il pc è la stessa e identica cosa , anzi 3 volte peggio ?
Spir@L Out
00domenica 9 luglio 2006 14:07
Re: Re:

Scritto da: Tankian88 09/07/2006 14.01


Condivido che la tv è la rovina di molta gente.. ma ora rispondi a sta domanda... lo sai che il pc è la stessa e identica cosa , anzi 3 volte peggio ?




Buahuahuahuahuahuhauahauahauahauh
auhauhauhaahuahuahuahuahuhauahauahauahauhauhauhauha
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Mai sentita stronzata più colossale, vai a vedere i Simpson và, se non son già finiti..
=storto=
00domenica 9 luglio 2006 14:19
che bello il dialogo.........
Spir@L Out
00domenica 9 luglio 2006 15:16
Cmq Storto, per tornare in tema, ognuno può interpretare come vuole il Mondiale di calcio, ma in questo modo si dimentica quello che è il suo reale significato. In questo modo si permette alla maschera dei falsi valori di "sportività" e "fratellanza dei "popoli" di celare completamente questo significato (, ma chi ne paga le conseguenze sulla propria pelle viene dimenticato o fatto tacere.) Citazione dal forum della mia facoltà:

Lo spettacolo non è nuovo, ma ripreso da un consolidato Format televisivo e adattato alle circostanze. L’occasione è un evento sportivo, meglio se di grande risonanza mediatica come un mondiale di calcio. Si prendono delle squadre di vari paesi e le si fanno giocare l’una contro l’altra. Nel caso dei Format nazionali la formazione è dettata dagli ascoltatori tramite essemmesse o televoto.

Nel caso dei mondiali la fanno gli sponsor. Il risultato non cambia.


E aggiungo: le cose starebbero in un altro modo se al posto di scannarsi o esaltarsi per il "bel gioco" dell'Italia, del rigore di Totti, o della stampa tedesca, si desse voce anche a quei poveri lavoratori (spesso minori) in Pakistan, India o Romania che sia, che sono costrette nella miseria e nella sofferenza per fabbricare le belle magliettine dei nostri "campioni" (una è stata appena regalata a Napolitano, che ha reagito con apprezzamento e gioia.., muori stronzo, e quello pure comunista osava definirsi), per le nuove scarpine destinate ai "piedi magici" di Ronaldinho o il pallone con uno "strano effetto adatto a Pirlo". Questa gente nemmeno sa cos'è una partita del mondiale (ah giusto.. basta spiegarglielo con "un evento dopo i popoli sono tutti "amici e fratelli tra loro"), la "pizza in compagnia e poi tutti davanti al maxischermo" non la assaggerà probabilmente in tutta una vita (breve).

Quindi tanto per fare riferimento a un esempio che tu hai fatto, un bambino che gioca a calcio, vedrà nel mondiale sì tutti quei valori, ma questo perchè nessuno gli spiega che le magliette che indossano i suoi idoli sono macchiate del sudore e del sangue di bambini come lui. Nessuno gli spiega che il montepremi alle squadre di milioni di euro, potrebbe salvare dalla fame interi popoli. Si preferisce lasciarli davanti alla televisione a farsi incantare con le varie pubblicità "Joca bonito" o "Impossible is nothing", inconsapevoli che sono le stesse aziende che alimentano atti criminali e crudeli nei confronti di uomini al nostro pari, mascherate dal "numero" di Ronaldinho o dalla prodezza di Vieri.
E così il cervello, e quindi il mondo, va a puttane.
Per gli altri intendo, per noi va tutto bene ed è oro quello che luccica.
Benny404
00domenica 9 luglio 2006 15:32
non credo sia possibile contestare ciò che ha detto Fuffa. Alla fin fine sappiamo tutti che è così, anche se c'è sempre qualcuno che trova più comodo negare...in realtà lo sa benissimo anche lui, sotto sotto....

non è una critica verso chi segue il calcio o tifa o che ne so...ma rendiamoci conto dell'assurdità della commercializzazione dello sport come ce lo pesenta la tv, con sponsor ed etichette di contorno. guardiamo al calciomercato....(ultimamente no, perchè il sistema sta LOGICAMENTE collassando su se stesso e tutti crecano di correre ai ripari [la situazione economica del calcio oggi rispecchia perfettamente quella mondiale di domani]) migliaia e migliaia di euro buttati per il brasiliano di turno che poi fa panchina per 3 mesi, e poi non si sa dove andare a prendere i soldi per realizzare progetti benefici in Africa.... [SM=x282957]

guardiamo le olimpiadi di Torino...ce le ricordiamo per le imprese olimpioniche o per la pubblicità della Coca Cola o del mecdonaldo?? sinceramente io più per quest'ultime.... [SM=x282958]

e tutto questo oltre a rincoglionire noi, spostando l'attenzione sul mirabolante mondo dorato del calcio e facnedoci perdere di vista situazioni ben più gravi, mina lo sport stesso. da dove è salata fuori tutta la cosiddetta "calciopoli"??
Tankian88
00domenica 9 luglio 2006 15:54
Re: Re: Re:

Scritto da: Spir@L Out 09/07/2006 14.07



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Mai sentita stronzata più colossale, vai a vedere i Simpson và, se non son già finiti..



Eh beata ignoranza.. butti merda sulla tv e poi sei attaccato 24 ore su 24 su internet.. il che è non due volte , non tre , ma 10 volte peggiore.. e cmq noto un certo nervoso .. chissà come mai..
caoswonderland
00domenica 9 luglio 2006 16:26
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Tankian88 09/07/2006 15.54


Eh beata ignoranza.. butti merda sulla tv e poi sei attaccato 24 ore su 24 su internet.. il che è non due volte , non tre , ma 10 volte peggiore.. e cmq noto un certo nervoso .. chissà come mai..



Nervosismo, non nervoso.

Sai qual'è la differenza tra la tv e internet? Che in tv hai a disposizione tante fonti quanti canali ci sono (diciamo 7-8?) mentre su internet ne hai a disposizione almeno un migliaio. Almeno, ho detto. Certo, questo a patto che uno sappia almeno masticare l'inglese. Altrimenti sono dimezzate. Ma sono comunque mezzo migliaio a confronto con nemmeno 10. Poi dici che internet è PEGGIO? C'è una profusione di blog dove puoi leggere di gente come me e come... no, come te no... che esprime le proprie opinioni, ci sono meta-blog, aggregators, newsgroup, mailing list, ci sono portali, ci sono community, ci sono enciclopedie virtuali. In TV tutto questo c'è? Certo, se uno si limita ai siti dell'ansa, a quello del tgcom e a pochi altri hai ragione tu. Ma è un tuo limite, non della rete.

Cmq sono fondamentalmente d'accordo con Benny. Ce ne sarebbero altre mille da dire.
Tankian88
00domenica 9 luglio 2006 16:37
Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: caoswonderland 09/07/2006 16.26


Nervosismo, non nervoso.

Sai qual'è la differenza tra la tv e internet? Che in tv hai a disposizione tante fonti quanti canali ci sono (diciamo 7-8?) mentre su internet ne hai a disposizione almeno un migliaio. Almeno, ho detto. Certo, questo a patto che uno sappia almeno masticare l'inglese. Altrimenti sono dimezzate. Ma sono comunque mezzo migliaio a confronto con nemmeno 10. Poi dici che internet è PEGGIO? C'è una profusione di blog dove puoi leggere di gente come me e come... no, come te no... che esprime le proprie opinioni, ci sono meta-blog, aggregators, newsgroup, mailing list, ci sono portali, ci sono community, ci sono enciclopedie virtuali. In TV tutto questo c'è? Certo, se uno si limita ai siti dell'ansa, a quello del tgcom e a pochi altri hai ragione tu. Ma è un tuo limite, non della rete.

Cmq sono fondamentalmente d'accordo con Benny. Ce ne sarebbero altre mille da dire.



No, ti sbagli caos. Se proprio bisogna rompere i coglioni sul fatto che la tv "rovina" (che poi è un parolone , perchè io la guardo poco ma quando la guardo non mi faccio tutte ste paranoie e ste seghe mentali come vi fate voi , e vivo sereno) bisogna dire che internet il doppio. Basta guardare i blog pieni di stronzate da parte di gente politicamente schierata , o di pazzi senza un senso nella vita che scrivono cazzate sull'indottrinamento e ste minchiate varie.. questa è la rovina. In Cina esistono addirittura dei centri di recupero da Internet , della tv non mi risulta ancora.
Benny404
00domenica 9 luglio 2006 16:39
Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Tankian88 09/07/2006 16.37


No, ti sbagli caos. Se proprio bisogna rompere i coglioni sul fatto che la tv "rovina" (che poi è un parolone , perchè io la guardo poco ma quando la guardo non mi faccio tutte ste paranoie e ste seghe mentali come vi fate voi , e vivo sereno) bisogna dire che internet il doppio. Basta guardare i blog pieni di stronzate da parte di gente politicamente schierata , o di pazzi senza un senso nella vita che scrivono cazzate sull'indottrinamento e ste minchiate varie.. questa è la rovina. In Cina esistono addirittura dei centri di recupero da Internet , della tv non mi risulta ancora.

basta non leggerli. uno nel blog, nello SPAZIO PERSONALE scrive ciò che vuole.
caoswonderland
00domenica 9 luglio 2006 16:41
Tanchiano, scusa se te lo dico, ma la dipendenza da pc e dalla rete è un conto, i contenuti della stessa sono un altro e inoltre la Cina è un caso a parte. Non me la venire a raccontare, è dal '98 che uso internet e saprò bene com'è fatto. Preferisco 80 mila blog scritti da gente apertamente schierata piuttosto che 8 reti televisive apparentemente neutre.

Tu no? Fatti tuoi.
Benny404
00domenica 9 luglio 2006 16:46
mi piacerebbe sapere di quali blog parla.... [SM=g27828]


cmq non penso che ci sia qualcuno che ti costringe a cliccare sul link del blog indesiderato (indesiderato=rosso, o anche "cazzate sull'indottrinamento"...che non ho idea di cosa tu stia parlando.... :smile26: ) . se lo fai, lo fai di volontà tua, il che starebbe a significare che sei un ficcanaso e anche un rompiballe (ipotizzo eh!? [SM=g27828] ) e che allora ti devi curare per questo....mi pare ovvio! [SM=g27827]:

gente politicamente schierata...chi non è politicamente schierato? cioè, intendi che siccome son di sinistra, se mi saltasse in mente di scrivere qualcosa nel mio blog non posso perchè poi a te dà fastidio??? :smile26:

cazzo, ma si vede lontano un miglio che vieni qui a scrivere solo per rompere le balle... [SM=x282947]

[Modificato da Benny404 09/07/2006 16.47]

Tankian88
00domenica 9 luglio 2006 16:49
Re:

Scritto da: Benny404 09/07/2006 16.46
mi piacerebbe sapere di quali blog parla.... [SM=g27828]


cmq non penso che ci sia qualcuno che ti costringe a cliccare sul link del blog indesiderato (indesiderato=rosso, o anche "cazzate sull'indottrinamento"...che non ho idea di cosa tu stia parlando.... :smile26: ) . se lo fai, lo fai di volontà tua, il che starebbe a significare che sei un ficcanaso e anche un rompiballe (ipotizzo eh!? [SM=g27828] ) e che allora ti devi curare per questo....mi pare ovvio! [SM=g27827]:

gente politicamente schierata...chi non è politicamente schierato? cioè, intendi che siccome son di sinistra, se mi saltasse in mente di scrivere qualcosa nel mio blog non posso perchè poi a te dà fastidio??? :smile26:

cazzo, ma si vede lontano un miglio che vieni qui a scrivere solo per rompere le balle... [SM=x282947]

[Modificato da Benny404 09/07/2006 16.47]




No vedi.. non ho detto che non ci deve esser libertà di scrivere il cazzo che si vuole.. anzi sono il primo a dirlo quando vedo che qualcuno cerca di censurare alcune frasi.. però c'è da ammettere che internet è piu "pericoloso" della tv , ma mille volte , e poi se stai a guardare passa 100000 volte piu pubblicità su internet che in tv.. ora mia vado a preparare che sta sera dobbiamo vincere.. cya
=storto=
00domenica 9 luglio 2006 17:31
Re:

Scritto da: Spir@L Out 09/07/2006 15.16
Cmq Storto, per tornare in tema, ognuno può interpretare come vuole il Mondiale di calcio, ma in questo modo si dimentica quello che è il suo reale significato. In questo modo si permette alla maschera dei falsi valori di "sportività" e "fratellanza dei "popoli" di celare completamente questo significato (, ma chi ne paga le conseguenze sulla propria pelle viene dimenticato o fatto tacere.) Citazione dal forum della mia facoltà:

Lo spettacolo non è nuovo, ma ripreso da un consolidato Format televisivo e adattato alle circostanze. L’occasione è un evento sportivo, meglio se di grande risonanza mediatica come un mondiale di calcio. Si prendono delle squadre di vari paesi e le si fanno giocare l’una contro l’altra. Nel caso dei Format nazionali la formazione è dettata dagli ascoltatori tramite essemmesse o televoto.

Nel caso dei mondiali la fanno gli sponsor. Il risultato non cambia.


E aggiungo: le cose starebbero in un altro modo se al posto di scannarsi o esaltarsi per il "bel gioco" dell'Italia, del rigore di Totti, o della stampa tedesca, si desse voce anche a quei poveri lavoratori (spesso minori) in Pakistan, India o Romania che sia, che sono costrette nella miseria e nella sofferenza per fabbricare le belle magliettine dei nostri "campioni" (una è stata appena regalata a Napolitano, che ha reagito con apprezzamento e gioia.., muori stronzo, e quello pure comunista osava definirsi), per le nuove scarpine destinate ai "piedi magici" di Ronaldinho o il pallone con uno "strano effetto adatto a Pirlo". Questa gente nemmeno sa cos'è una partita del mondiale (ah giusto.. basta spiegarglielo con "un evento dopo i popoli sono tutti "amici e fratelli tra loro"), la "pizza in compagnia e poi tutti davanti al maxischermo" non la assaggerà probabilmente in tutta una vita (breve).

Quindi tanto per fare riferimento a un esempio che tu hai fatto, un bambino che gioca a calcio, vedrà nel mondiale sì tutti quei valori, ma questo perchè nessuno gli spiega che le magliette che indossano i suoi idoli sono macchiate del sudore e del sangue di bambini come lui. Nessuno gli spiega che il montepremi alle squadre di milioni di euro, potrebbe salvare dalla fame interi popoli. Si preferisce lasciarli davanti alla televisione a farsi incantare con le varie pubblicità "Joca bonito" o "Impossible is nothing", inconsapevoli che sono le stesse aziende che alimentano atti criminali e crudeli nei confronti di uomini al nostro pari, mascherate dal "numero" di Ronaldinho o dalla prodezza di Vieri.
E così il cervello, e quindi il mondo, va a puttane.
Per gli altri intendo, per noi va tutto bene ed è oro quello che luccica.


quello che dici è giusto....ma il problema non è circoscriito solo al mondiale o agli eventi mediatici.
se vogliamo dircela tutta spendere 30 euro per andare a vedere i soad è cmq uno "spreco"(se tutti gli sprechi fossero cosi [SM=x282949] ) visto tutti i problemi che quei 30 euro potrebbero risolvere..
purtroppo tutti abbiamo i nostri scheletri nell armadio..e a volte facciamo finta di non vederli,come diventa altrettanto facile non pensare alle nostre responsabilità immergendoci nel mondo che ci regala tv e media come dici tu.
penso che la realtà sia un insieme di tutte questi fattorida,fatta sia dai sogni che puo regalare un gioco che dalle crudelta nascoste del nostro tempo.
cmq, riguardo al messaggio che puo dare il calcio ti do questo link....personalmente non credevo neanche io che lo sport o il calcio in genere potesse dare tanto [SM=g27823]

link
metal17601
00martedì 11 luglio 2006 01:33
Storto mi hai anticipato,c'è questo accanimento contro i mondiali e posso anche essere d'accordo che sotto certi aspetti rappresentano solo un mezzo in piu per guadagnare alle spalle della gente piu povera ma non è l'unico.Andando a vedere un concerto o spendendo soldi per pc e connessione,si "sprecano" per così dire soldi che potrebbero essere meglio utilizzati per aiutare la gente che ne ha bisogno.Quindi mi pare eccessivo scatenarsi solo contro questo grande evento quando i circenses in molti casi sono altri

[Modificato da metal17601 11/07/2006 1.34]

Benny404
00martedì 11 luglio 2006 10:41
Re:

Scritto da: metal17601 11/07/2006 1.33
Storto mi hai anticipato,c'è questo accanimento contro i mondiali e posso anche essere d'accordo che sotto certi aspetti rappresentano solo un mezzo in piu per guadagnare alle spalle della gente piu povera ma non è l'unico.Andando a vedere un concerto o spendendo soldi per pc e connessione,si "sprecano" per così dire soldi che potrebbero essere meglio utilizzati per aiutare la gente che ne ha bisogno.Quindi mi pare eccessivo scatenarsi solo contro questo grande evento quando i circenses in molti casi sono altri

i 9\10 dei soldi spesi in occidente potrebbero essere meglio spesi. la questione non è "quanti soldi diamo ai poveri" o "meno spendiamo noi più stanno meglio loro"...è una questione di logica, buon senso e rispetto.
-logica perchè buttiamo soldi per delle cazzate, per comprare le magliettine truzze da 200€ quando ne trovi non di marca, che magari non saranno fascion, ma almeno non fai la figura del pollo nel pollaio e scegli la convenienza (che in genere premia, le cose di marca non sono sempre le migliori e le più durature, anzi...). e poi ci si lamenta che aumentano le tasse...che si inizi a comprare usando il cervello!
-buon senso...perchè il sistema consumistico occidentale è palesemente assurdo, basato sull'usa e getta, al badare alla marca....il problema come ho detto non è risparmiare noi per dare ai poveri, semmai investire di più in soluzioni che promuovano lo sviluppo equo e solidale, e ne gioverebbe tutto il mondo alla lunga...invece.....
-rispetto, ovvio, una competizione calcistica mondiale è un'ottima cosa a livello sportivo. è una bella cosa veder vincere la squadra che rappresenta il proprio paese (lo capisco benissimo)...ma tutto questo spreco di denaro, quest'ostentazione di benessere e ricchezza...FA VERAMENTE SCHIFO!!!
caoswonderland
00martedì 11 luglio 2006 11:53
Mia madre mi prende sempre per il culo perchè sono per il riutilizzo. Per esempio i vasetti delle salse (senape, maionese etc) li lavo una volta usati e li riuso per qualcos'altro (farina, zucchero, miglio, cous-cous etc). Quando mi va a male la roba non la butto ma la uso per concimare le piante dell'orto - che poi ovviamente mangio (grazie a Belze per questa dritta [SM=g27811] ), le vaschette di alluminio le riutilizzo 4-5 volte prima di buttarle, la carta-forno la uso 2-3 volte prima di cestinarla e così via. Inoltre cerco di risparmiare comprando al discount quando posso (in genere ci vado quando faccio la spesa grossa) mentre per le spesucce infrasettimanali vado nel supermercatino a conduzione familiare e compro i prodotti della "loro" marca (che si risparmia ed è buona uguale), quando compro la verdura preferisco comprarla dai coltivatori diretti (qua per fortuna ce ne sono parecchi) anche perchè quella dei supermercati spesso tiene 2 giorni e poi la butti, quella dei coltivatori tiene anche 10 giorni (poi dicono i conservanti, mavaccagare) ed è pure più buona.
Ed evito ovviamente di comprare abbigliamento di marca. Sia perchè non mi piace andare in giro "firmata" sia perchè, anche se è roba proveniente dalla cina o dall'india o dalla thailandia, almeno il giro d'affari è minore - quando i negozi dell'usato non costavano quanto le boutique compravo in quei negozi lì. Nel senso, un conto è spendere 35 euro un paio di jeans e sapere che 34 vanno al produttore e 1 va ai lavoratori, un conto è spenderne 5 di cui solo 4 vanno al produttore e 1 va ai lavoratori. E quando posso, compro solidale. Equo-solidale, per la precisione. Con magliette di cotone proveniente da piantagioni in cui i lavoratori non sono sfruttati, stampate in posti dove i lavoratori non sono sfruttati, vendute da botteghe in cui i lavoratori non sono sfruttati, e con materiali tutti sostenibili. Costicchiano (una t-shirt la paghi tra i 10 e i 25 euro, dipende da diversi fattori), ma spesso il prezzo è trasparente e almeno sei sicuro al 99% che per fare quella maglietta nessuno è stato sfruttato o ha rischiato di morire per le condizioni della sicurezza sul lavoro.
Senza contare il riciclo.

Si fa quel che si può, io ovviamente posso perchè vivo da sola, ma sto iniziando a inculcare la cosa anche a mia madre (che quando viene qua da me compra certe cose nel negozio biologico che c'è in centro) e credo che parlando coi propri genitori anche chi vive ancora in casa può iniziare a cambiare abitudini.

Se vi servono suggerimenti, non fatevi problemi a chiedere.
ivanspider82
00martedì 11 luglio 2006 11:56
quoto parola per parola i post di storto
metal17601
00martedì 11 luglio 2006 15:23
Re: Re:

Scritto da: Benny404 11/07/2006 10.41
i 9\10 dei soldi spesi in occidente potrebbero essere meglio spesi. la questione non è "quanti soldi diamo ai poveri" o "meno spendiamo noi più stanno meglio loro"...è una questione di logica, buon senso e rispetto.
-logica perchè buttiamo soldi per delle cazzate, per comprare le magliettine truzze da 200€ quando ne trovi non di marca, che magari non saranno fascion, ma almeno non fai la figura del pollo nel pollaio e scegli la convenienza (che in genere premia, le cose di marca non sono sempre le migliori e le più durature, anzi...). e poi ci si lamenta che aumentano le tasse...che si inizi a comprare usando il cervello!
-buon senso...perchè il sistema consumistico occidentale è palesemente assurdo, basato sull'usa e getta, al badare alla marca....il problema come ho detto non è risparmiare noi per dare ai poveri, semmai investire di più in soluzioni che promuovano lo sviluppo equo e solidale, e ne gioverebbe tutto il mondo alla lunga...invece.....
-rispetto, ovvio, una competizione calcistica mondiale è un'ottima cosa a livello sportivo. è una bella cosa veder vincere la squadra che rappresenta il proprio paese (lo capisco benissimo)...ma tutto questo spreco di denaro, quest'ostentazione di benessere e ricchezza...FA VERAMENTE SCHIFO!!!


Infatti io sono d'accordo con te ma volevo evidenziare che sputtanare solo il mondiale come uno spreco di soldi quando(come hai detto te) 9\10 dei soldi da noi spesi sono spesi male mi sembrava quantomeno contraddittorio.
Benny404
00martedì 11 luglio 2006 17:18
Re: Re: Re:

Scritto da: metal17601 11/07/2006 15.23

Infatti io sono d'accordo con te ma volevo evidenziare che sputtanare solo il mondiale come uno spreco di soldi quando(come hai detto te) 9\10 dei soldi da noi spesi sono spesi male mi sembrava quantomeno contraddittorio.

appunto...giusto. [SM=g27828]

*applausi per Elena*
Spir@L Out
00martedì 11 luglio 2006 23:48
Dentro il nuovo colosseo
Ora che la Coppa è andata all'Italia e che si è consumata la festa, mi posso permettere il lusso di fare qualche considerazione che sicuramente mi farà odiare ancora di più da chi già mi odia e che - forse - mi renderà meno simpatico per chi abitualmente mi legge. Per essere sincero, non so se gioire o meno per la vittoria degli Azzurri. Ma la tentazione di tifare Francia è stata molto forte per tutta la partita, che pure non ho seguito. Ed ora mi spiego meglio: il calcio non mi piace, non lo seguo, non tifo nessuna squadra. Le partite non le guardo, ancora meno quelle dei mondiali.

Non ritengo che il calcio sia uno sport. Ho sempre diffidato dei cosiddetti sport che tirano fuori il peggio delle persone. Non ho mai sentito, per esempio, di hooligans che si pestano dopo un partita di tennis. O di bandiere che vengono bruciate dopo una gara di nuoto. Ma con il calcio accade di peggio ancora, l'inciviltà contagia ambienti insospettabili: il Der Spiegel, per esempio, si permette di propagandare la caricatura dell'italiano "tipo da spiaggia" a livello internazionale facendosi a sua volta rispondere da presunti rispettabili giornalisti italiani "maledetti crucchi".

Prima e dopo le partite di calcio queste sono cose che accadono. E c'è sempre, nell'aria, un clima di isteria collettiva che sinceramente preoccupa. Macchine che sfiorano i cento all'ora, klacson alle due del mattino, ubriachi fradici che festeggiano per le strade. E per cosa poi? per una partita che è durata qualche ora, per un giorno di gloria, per poter dire - in futuro - ai propri nipoti disoccupati di aver visto la propria squadra vincere qualche anno fa? Chiariamoci: non è solo l'Italia. E' così dappertutto. Tutto il mondo è, purtroppo, paese sotto quest'aspetto.

Per quanto mi riguarda quindi, il calcio è la versione moderna del Circo Massimo, del Colosseo. Al posto delle belve e degli schiavi, ci sono undici semi-analfabeti profumatamente pagati che prendono a calci un pallone. Undici semi-analfabeti che fanno da paravento ad un impero occulto di diritti televisivi, di mercato pubblicitario, di sponsor, di tangenti, di sporcizia. E il popolo bue si eccita, si surriscalda, si scatena per gli "eroi" poi si appesantisce con una pizza e qualche birra e non pensa alle cose che contano davvero: i politici corrotti, i giornalisti venduti, i servizi deviati, gli arbitri corrotti, il marcio che corrode e mina le fondamenta della società e del paese.

Scommetto che se mi fossi azzardato, prima dell'esito della partita, ad affermare in pubblico che secondo me l'Italia avrebbe fatto meglio a perdere, sarei stato tacciato - nel migliore dei casi - di essere un venduto, un traditore, uno che odia l'Italia, uno che "sputa nel piatto dove mangia". Qualcuno non mi avrebbe più rivolto la parola. Altri mi avrebbero probabilmente picchiato. Certe cose i tifosi non le perdonano. Quello che non riesco a capire è perché un italiano - e a maggior ragione uno straniero residente in Italia - debba per forza di cose tifare la squadra italiana.

Se viviamo in una democrazia, non è forse permesso ad ognuno di pensarla come vuole? E di tifare come vuole? Se un dirigente dei Servizi che si offre come agente doppiogiochista e il vicedirettore di un quotidiano si fa pagare per propagandare balle non sono dei traditori della patria, perché mai un italiano o uno straniero che non tifa Italia dovrebbe esserlo? Perché Beppe Grillo viene messo alla gogna perché si è permesso di dire che secondo lui meritavano di vincere i ghanesi e che "Questi sorridenti ragazzoni del Ghana sono la nostra speranza, il nostro futuro, la nostra salvezza"? Perché un cittadino qualsiasi deve sentirsi obbligato a tifare una squadra in cui non crede, per degli ideali che non condivide? Sinceramente, quelle scene toccanti di nazionalismo a cui ho assistito per la prima volta dopo anni di permanenza in Italia mi facevano ridere. Tricolori sono spuntati sui balconi, bandiere, magliette, striscioni, cappelli, tutto è verde, bianco e rosso: fra qualche giorno, però, verranno ritirati in soffitta. Per carità, non voglio fare l'Allam dell' "Io amo l'Italia ma gli italiani la amano?". O fare la predica patriottica sul valore della bandiera e sulla necessità - peggio ancora - di gridare "Forza Italia" anche alle elezioni politiche. Lo scopo di questo post non è "risvegliare" il senso della patria: ritengo che i politici di Destra e i giornalisti disinformatori al loro soldo ci siano riusciti benissimo in questi anni.

In effetti, oggi una buona parte della società italiana, il 50% stando alle ultime politiche, è fedele seguace di quelli che innalzano i vessilli della Civiltà Superiore, della Cristianità che si difende, degli islamici che "ci minacciano". No, non serve fare le prediche patriottiche, quando un quotidiano come La Padania è riuscito a titolare qualche tempo fa che "La Babele del calcio è la fine dello sport. La vergogna di un Inter in campo con 11 stranieri titolari: Dal Brasile alla Nigeria: ecco i colori dell'Inter. Squadre zeppe di extracomunitari, il pallone italiano sempre più irriconoscibile". Riuscendo, in un certo senso - a differenza della Francia - ad arrivare ai mondiali con una squadra padanamente "corretta".

Quello che voglio sottolineare è che è necessario rendersi conto che non sarà l'esito di una partita a risolvere i problemi politici ed economici in cui versa il paese, non metterà fine agli scandali di questi ultimi mesi, dalle banche alla Tv, dal Calcio ai Servizi. Non cambierà il corso della storia, non determinerà la superiorità della nazione, o la civiltà del popolo che la abita. Ritengo che i veri vincitori di questo mondiale siano stati i Francesi. Un presidente della République che rende omaggio ad un giocatore di origine e di nome extracomunitario come Zidane dicendo «Non so cosa è successo e per quale motivo è stato sanzionato, ma voglio esprimere tutta la stima che ho per l'uomo che ha incarnato i grandi valori dello sport e le grandi qualità umane e che ha fatto onore allo sport francese e alla Francia» è la vera Coppa del mondo.

E' la base per una nuova convivenza, per un futuro migliore. E la Francia, dopo i fatti delle banlieues, se l'è davvero meritata, questa coppa simbolica. Tutto il resto è effimero, destinato all'oblio. Arrivederci ai prossimi mondiali.

Sherif El Sebaie
caoswonderland
00mercoledì 12 luglio 2006 13:34
Re: Dentro il nuovo colosseo

Scritto da: Spir@L Out 11/07/2006 23.48Un presidente della République che rende omaggio ad un giocatore di origine e di nome extracomunitario come Zidane dicendo «Non so cosa è successo e per quale motivo è stato sanzionato, ma voglio esprimere tutta la stima che ho per l'uomo che ha incarnato i grandi valori dello sport e le grandi qualità umane e che ha fatto onore allo sport francese e alla Francia» è la vera Coppa del mondo.



Mitterand non è un presidente così incensabile come dice l'autore dell'articolo. E' stato accusato di aver usato i soldi delle casse statali per investire in borsa o per personale profitto, una delle due. Il suo consenso nel paese è al minimo storico, al 90% perderà le prossime elezioni perchè per fortuna i francesi non hanno la memoria corta come la nostra. Un po' sorrido, perchè prima condanna il calcio in quanto "tira fuori il peggio delle persone" e poi gratifica un gesto violento come quello che ha compiuto Zidane nei confronti di un altro giocatore. Non si sa quello che è successo, ma se anche avesse reagito a una provocazione o a un insulto, la sua reazione è stata parimenti violenta.
Quali sono questi "grandi valori dello sport e le grandi qualità umane e che ha fatto onore allo sport francese e alla Francia"?
Platini, Pelè, Maradona (lasciamo perdere per un attimo il fatto che è diventato un cocainomane) e altri grandi del calcio hanno incarnato i valori dello sport in quanto raramente hanno commesso scorrettezze nei confronti dei propri avversari, non sicuramente Zidane che conta ben (se ricordo bene il numero) 6 espulsioni per atti violenti simili a questo nella sua carriera. Forse sono pure di più.
stealthisnick
00mercoledì 12 luglio 2006 21:49
Re: Re: Dentro il nuovo colosseo

Scritto da: caoswonderland 12/07/2006 13.34
Maradona (lasciamo perdere per un attimo il fatto che è diventato un cocainomane) e altri grandi del calcio hanno incarnato i valori dello sport in quanto raramente hanno commesso scorrettezze nei confronti dei propri avversari



e lasciamo pure perdere la mano de dios
Spir@L Out
00mercoledì 12 luglio 2006 23:59


















Can yuo say





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