99 Anni fa... .FuTUrisMo

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Lpoz
00mercoledì 20 febbraio 2008 13:12
Manifesto del Futurismo
Le Figaro - 20 febbraio 1909

-Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità.

-Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.

-La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità penosa, l'estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno.

-Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo...un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bella della Vittoria di Samotracia.

-Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita.

-Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi primordiali.

-Non v'è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all'uomo.

-Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell'impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell'assoluto, poiché abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente.

-Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei liberatori, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.

-Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica e utilitaria.

-Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le marce multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri, incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole per i contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che fiutano l'orizzonte, e le locomotive dall'ampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d'acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta. È dall'Italia che noi lanciamo per il mondo questo nostro manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il FUTURISMO perché vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida cancrena di professori, d'archeologi, di ciceroni e d'antiquari. Già per troppo tempo l'Italia è stata un mercato di rigattieri. Noi vogliamo liberarla dagli innumerevoli musei che la coprono tutta di cimiteri.

Filippo Tommaso Marinetti
Caio Logero
00mercoledì 20 febbraio 2008 15:24
Non mi piace.
-Giona-
00mercoledì 20 febbraio 2008 16:21
Sono dell'idea che l'adesione al fascismo da parte di molti aderenti a questo movimento nel Primo Dopoguerra sia stato un segno del loro imborghesimento.
Lpoz
00giovedì 21 febbraio 2008 18:38
Diciamo che il fascimo prese molto dal Futurismo, come pure prese molto da D'annunzio...

Fu quindi naturale l'unione
DarkWalker
00giovedì 21 febbraio 2008 20:55
al di là delle sua colorazioni politiche e tralasciando un discorso esclusivamente artistico mi troverie anche d'accordo con la loro dichiarazione di intenti...in Italia sarebbe ora di dare più peso alle glorie da prendere che a quelle passate...
Malduin
00venerdì 22 febbraio 2008 12:43
Re:
Lpoz, 20/02/2008 13.12:

Manifesto del Futurismo
Le Figaro - 20 febbraio 1909

-Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei liberatori, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.



Bella la guerra... (la foto qui sotto non è della WWII, ma ha meno di 5 anni)




L'Italia credo sia lo stato meno futurista sul globo terrestre, nel bene e nel male.



Lpoz
00venerdì 22 febbraio 2008 17:15
Aspetta...
la guerra nel 1909 non coinvolgeva ancora i civili...
cerchiamo di contestualizzare.
Pius Augustus
00venerdì 22 febbraio 2008 18:17
Re:
Lpoz, 22/02/2008 17.15:

Aspetta...
la guerra nel 1909 non coinvolgeva ancora i civili...
cerchiamo di contestualizzare.




non nella misura di oggi..ma non è che la guerra di allora fosse bella...
Lpoz
00venerdì 22 febbraio 2008 18:50
Re: Re:
Pius Augustus, 22/02/2008 18.17:




non nella misura di oggi..ma non è che la guerra di allora fosse bella...



certo che no...
ma coinvolgeva solo i militari...
le battaglie si combattevano su campi aperti, e difficilmente si coinvolgevano i civili.
inoltre era molto più "umana"...
meno cluster bomb alla israelica maniera, o bombardameti a tappeto stile dresda....
DarkWalker
00venerdì 22 febbraio 2008 22:08
Re: Re:
Pius Augustus, 22/02/2008 18.17:




non nella misura di oggi..ma non è che la guerra di allora fosse bella...




però nell'immaginario collettivo era il contrario, anzi veniva vista come massima espressione (di nobltà, raziocinio,passione etc) dell'uomo.
Questa concezione sarà definitivamente abbandonata nel fango delle trincee.
Tutto sommato, anche considerando la natura completamente imbelle del popolo italiano, trovo che il manifesto del futurismo bello o brutto che sia, condivisibile o no almeno dia una speranza per smettere di essere il popolo degli atrii muscosi e dei fori cadenti.
Anche se vedendo alcune scene tipo i rifiuti di napoli c'è da pensare che la situazione da quando Manzoni scriveva l'adelchi sia solo peggiorata...
Lux-86
00martedì 26 febbraio 2008 18:08
Re:
DarkWalker, 21/02/2008 20.55:

al di là delle sua colorazioni politiche e tralasciando un discorso esclusivamente artistico mi troverie anche d'accordo con la loro dichiarazione di intenti...in Italia sarebbe ora di dare più peso alle glorie da prendere che a quelle passate...



Questo è l'aspetto che ho sempre ammirato di più nel futurismo 8dopo il disprezzo per la donna [SM=x751578] ) infatti l'opera (se così si può chiamare) che mi ha più colpito è stata il manifesto contro venezia passatista.

Noi ripudiamo l'antica Venezia estenuata e sfatta da voluttà secolari, che noi pure amammo e possedemmo in un gran sogno nostalgico.
Ripudiamo la Venezia dei forestieri, mercato di antiquari falsificatori, calamita dello snobismo e dell'imbecillità universali, letto sfondato da carovane di amanti, semicupio ingemmato per cortigiane cosmopolite, cloaca massima del passatismo.
Noi vogliamo guarire e cicatrizzare questa città putrescente, piaga magnifica del passato. Noi vogliamo rianimare e nobilitare il popolo veneziano, decaduto dalla sua antica grandezza, morfinizzato da una vigliaccheria stomachevole ed avvilito dall'abitudine dei suoi piccoli commerci loschi.
Noi vogliamo preparare la nascita di una Venezia industriale e militare che possa dominare il mare Adriatico, gran lago italiano.
Affrettiamoci a colmare i piccoli canali puzzolenti con le macerie dei vecchi palazzi crollanti e lebbrosi.
Bruciamo le gondole, poltrone a dondolo per cretini, e innalziamo fino al cielo l'imponente geometria dei ponti metallici e degli opifici chiomati di fumo, per abolire le curve cascanti delle vecchie architetture.
Venga finalmente il regno della divina Luce Elettrica, a liberare Venezia dal suo venale chiaro di luna da camera ammobigliata.


Sottolineerei: Bruciamo le gondole, poltrone a dondolo per cretini [SM=x751585]

DarkWalker
00martedì 4 marzo 2008 20:59
Re: Re:
Lux-86, 26/02/2008 18.08:



Questo è l'aspetto che ho sempre ammirato di più nel futurismo 8dopo il disprezzo per la donna [SM=x751578] ) infatti l'opera (se così si può chiamare) che mi ha più colpito è stata il manifesto contro venezia passatista.

Noi ripudiamo l'antica Venezia estenuata e sfatta da voluttà secolari, che noi pure amammo e possedemmo in un gran sogno nostalgico.
Ripudiamo la Venezia dei forestieri, mercato di antiquari falsificatori, calamita dello snobismo e dell'imbecillità universali, letto sfondato da carovane di amanti, semicupio ingemmato per cortigiane cosmopolite, cloaca massima del passatismo.
Noi vogliamo guarire e cicatrizzare questa città putrescente, piaga magnifica del passato. Noi vogliamo rianimare e nobilitare il popolo veneziano, decaduto dalla sua antica grandezza, morfinizzato da una vigliaccheria stomachevole ed avvilito dall'abitudine dei suoi piccoli commerci loschi.
Noi vogliamo preparare la nascita di una Venezia industriale e militare che possa dominare il mare Adriatico, gran lago italiano.
Affrettiamoci a colmare i piccoli canali puzzolenti con le macerie dei vecchi palazzi crollanti e lebbrosi.
Bruciamo le gondole, poltrone a dondolo per cretini, e innalziamo fino al cielo l'imponente geometria dei ponti metallici e degli opifici chiomati di fumo, per abolire le curve cascanti delle vecchie architetture.
Venga finalmente il regno della divina Luce Elettrica, a liberare Venezia dal suo venale chiaro di luna da camera ammobigliata.


Sottolineerei: Bruciamo le gondole, poltrone a dondolo per cretini [SM=x751585]







[SM=x751548] [SM=x751548] [SM=x751548]
-Kaname-chan
00martedì 4 marzo 2008 22:23
Re:
Lpoz, 22/02/2008 17.15:

Aspetta...
la guerra nel 1909 non coinvolgeva ancora i civili...
cerchiamo di contestualizzare.



Mica tanto... la guerra di secessione americana fu un massacro spaventoso e non è che i parigini nel 1870 si divertissero a farsi bombardare dai prussiani. Poi disprezzare le donne quello si che è un segno di civiltà e "futurismo"...
Lpoz
00martedì 4 marzo 2008 23:39
Re: Re:
-Kaname-chan, 04/03/2008 22.23:



Mica tanto... la guerra di secessione americana fu un massacro spaventoso e non è che i parigini nel 1870 si divertissero a farsi bombardare dai prussiani. Poi disprezzare le donne quello si che è un segno di civiltà e "futurismo"...




Chiaro..
le eccezzioni ci son sempre state...
anche il sacco di Roma coinvolse civili credo...
Ma non era la norma, come lo fu nella seconda guerra o come lo è oggi
Lux-86
00mercoledì 5 marzo 2008 15:39
Credo che il disprezzo della donna non sia da intendere come misoginia, ma come disprezzo dell'eros e, quindi, esaltazione di thanathos. I futuristi aborrivano l'amore romantico, impersonato dalla donna. Invece glorificavano la guerra, impersonata dall'uomo.
Non a caso uno dei motti di marinetti era "uccidiamo il chiaro di luna"
DarkWalker
00mercoledì 5 marzo 2008 20:27
Cmq il "disprezzo per la dopnna" non mi sembra così retrogrado, vedendo che genere di vita celebravano i futuristi e che genere di vita conducevano le donne che essi si trovavano sotto gli occhi:una esistenza tutta svenimenti, galatei, buone creanze, senza passioni che quelle decadenti, meschinità varie e adibite all'uso di vetrina per la propria famiglia (borghese) e al consumo di altri.

In realtà i futuristi erano molto egualitari:

« Anche voi!... Anche voi in trincea! Sì" Un milione di donne almeno in trincea scelte tra le più resistenti alle fatiche! Quelle non essenziali all'allevamento dei bambini e alla cultura della terra! Abbiamo piena fiducia nella vostra forza fisica e nel vostro coraggio! Sì, in trincea! È assurdo bestiale che rimaniate per anni ad aspettare e a tradire i maschi che si battono. »

La lettura di Lux è quella condivisa. Per sapere di più su futurismo e fmminismo prova a guardare qui:
chimera.roma1.infn.it/GIORGIO/futurismo/idee.html
Pius Augustus
00mercoledì 5 marzo 2008 20:48
personalmente la trovo una delle correnti più antitetiche al mio pensiero e ai miei gusti.La distruzione delle città d'arte è una aberrazione,l'elogio della guerra in se è un chiaro segno di squilibrio mentale e l'arte stessa prodotta dal futurismo mi disgusta.Poi il fatto che siano finiti nel fascismo è la ciliegina sulla torta.
DarkWalker
00mercoledì 5 marzo 2008 21:20
Re:
Pius Augustus, 05/03/2008 20.48:

personalmente la trovo una delle correnti più antitetiche al mio pensiero e ai miei gusti.La distruzione delle città d'arte è una aberrazione,l'elogio della guerra in se è un chiaro segno di squilibrio mentale e l'arte stessa prodotta dal futurismo mi disgusta.Poi il fatto che siano finiti nel fascismo è la ciliegina sulla torta.




ecco cosa succedere a vivere circondati da sassi millenari^^
Lpoz
00giovedì 6 marzo 2008 15:49
Re:
Pius Augustus, 05/03/2008 20.48:

personalmente la trovo una delle correnti più antitetiche al mio pensiero e ai miei gusti.La distruzione delle città d'arte è una aberrazione,l'elogio della guerra in se è un chiaro segno di squilibrio mentale e l'arte stessa prodotta dal futurismo mi disgusta.Poi il fatto che siano finiti nel fascismo è la ciliegina sulla torta.




Diciamo che il fasicsmo ha preso molto dal futurismo, che aveva un partito a se, poi fuso
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